MONICA AUTUNNO
Cronaca

Si tuffa nel fiume e scompare. Disperso giovane di 25 anni

Cassano d’Adda, vane le ricerche dei vigili del fuoco. Un altro ragazzo è stato salvato

Si tuffa nel fiume e scompare. Disperso giovane di 25 anni

Si tuffa nel fiume e scompare. Disperso giovane di 25 anni

Si tuffa dalla punta dell’Isola Borromeo, lo tradisce la corrente: 25enne scompare nel canale Muzza, si consuma l’ennesima tragedia di fiume. Il ragazzo, di origine egiziana e residente a Treviglio, è scomparso fra i flutti nel punto di confluenza fra il canale e il fiume Adda. Le ricerche, protrattesi sino a sera, non hanno al momento dato alcun esito. Tutto si è consumato nel tardo pomeriggio di ieri in un luogo particolarmente preso d’assalto nelle giornate di sole: la “punta“ di verde e alberi che si trova in fondo al parco naturalistico dell’Isola Borromeo, a ridosso del ponte del Dopolavoro cassanese. Un lembo di verde che segna la confluenza fra i due corsi d’acqua. E che proprio per questo è particolarmente pericoloso ed è già stato, in passato, teatro di tragedie.

Qui, ieri, il giovane aveva trascorso il pomeriggio con un gruppo di amici. Un primo sos annegamento era scattato intorno alle 17,30, quando un giovane si era trovato in difficoltà ed era stato aiutato a uscire. Solo poco dopo ci si è resi conto che all’appello mancava anche il 25enne, a sua volta saltato in acqua e non più riemerso. Immediata la mobilitazione di uomini e mezzi: vigili del fuoco con le unità del gruppo Saf (nucleo speleo alpino fluviale), sommozzatori ed elicottero, a perlustrare per ore il corso di fiume e canale, squadre di protezione civile, carabinieri. elicottero e mezzi sono rimasti per ore nel piazzale del ristoro dell’Isola Borromeo; diverse le ricognizioni del gommone dei sommozzatori, senza esito. Fra gli alberi dell’Isola Borromeo ancora tanti bagnanti, e decine di curiosi che hanno assistito alle operazioni di soccorso.

Sul ponte del Dopolavoro i cartelli che ricordano il divieto di balneazione e tuffi, costantemente inosservato. Eppure tanti, qui, conoscono bene il fiume e le sue insidie. "I ragazzi – commenta un residente – si tuffano dal ponte e raggiungono la punta a nuoto. Ma la corrente in questi giorni è troppo forte. Questo ragazzo, evidentemente, non è riuscito a riguadagnare la sponda". Più calmo il versante del canale, gelido e tumultuoso, ormai da giorni, il corso del fiume. "Per rendersi conto del pericolo – spiega Giuliano Mansani della Protezione civile di Cassano d’Adda – basta guardare i livelli idrometrici. In questi giorni l’Adda ha una portata record". Lo stesso fiume che, solo la scorsa settimana, ha “imprigionato“ per ben otto giorni il corpo dell’operaio 59enne caduto dalla diga di Concesa, e affiorato a Cassano solo domenica scorsa.