Si barrica e spara, ore di angoscia a Mazzo

Matteo Bandirali, conosciuto otorinolaringoiatra, è uscito dopo una lunga giornata di trattative: in stato confusionale ma vivo

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di Roberta Rampini

"Ho sentito le sirene dell’ambulanza e poi quelle dei carabinieri, quando mi sono affacciata ho visto il suo papà era in mezzo alla strada spaventato". Ore drammatiche ieri pomeriggio a Mazzo di Rho, dove Matteo Banderali, 42 anni, si è barricato nel suo appartamento e ha sparato quattro colpi di arma da fuoco. Ci sono volute otto ore di trattativa per convincere il medico di otorinolaringoiatria a uscire dall’appartamento. Matteo dopo la separazione vive da solo in un appartamento al primo piano di Cascina Mazzino di via Gandhi.

Ha il porto d’armi e due pistole. Chi lo conosce racconta che non si era mai rassegnato alla fine del matrimonio. La chiamata al 118 è arrivata poco dopo mezzogiorno dal padre Giorgio medico di base, che ha chiesto l’intervento dell’ambulanza per una sospetta intossicazione da farmaci. Il padre, oggi in pensione, è conosciuto perché ha sempre avuto il suo ambulatorio. "È un brav’uomo, un medico sempre disponibile", spiegano i cittadini. Anche Matteo e la sua famiglia sono conosciuti in città.

Per tutto il pomeriggio è stato un continuo via via di conoscenti e curiosi: molti dei quali avevano letto la notizia online, altri informati dal tam tam delle persone, si sono recati sul posto per vedere di persona cosa succedeva. Matteo, padre di una figlia di 7 anni, forse aveva paura che qualcosa cambiasse con lei. Ieri mattina ha assunto dei farmaci, troppi, era in stato di alterazione, non si aspettava la visita del padre né tantomeno che lui chiamasse il 118. A quel punto quando ha sentito l’ambulanza ha reagito barricandosi in casa, esplodendo alcuni colpi d’arma da fuoco. L’area di via Gandhi è stata chiusa al traffico, per consentire alle forze dell’ordine del Gruppo intervento speciale di Livorno di intervenire insieme al negoziatore.

Fiato sospeso temendo il peggio fino alle venti e trenta quando il 42enne, dopo ripetuti tentativi dei negoziatori, gli inviti del padre e anche di un’amica di vecchia data arrivata sul posto, ha aperto la porta senza opporre resistenza. Matteo è stato portato fuori dall’appartamento su una barella, non era ferito ma è stato portato in ospedale per accertamenti medici. L’ambulanza è stata scortata dalle pattuglie dei carabinieri. Questa mattina verrà ascoltato per capire le ragioni del suo gesto forse dovuto a questioni legate alla figlia piccola. I carabinieri hanno perquisito la casa e trovato due pistole, diverse munizioni e sembra anche un fucile d’assalto.

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