Milano, sgomberato a 68 anni: "Mia moglie era l’inquilina, da quando è morta sono abusivo"

Ponte Lambro, il signor Dinardo è stato mandato via perché risulta abusivo MM: "Non è nel nucleo assegnatario". Il sindacato: "Irregolarità da sanare"

Milano - "Quando ho visto che la porta di casa era stata sfondata e che mi stavano per sgomberare, sono entrato e ho preso l’abito da sposa di mia moglie come ultimo estremo tentativo di dimostrare che io lì dentro avevo vissuto con lei", la regolare intestataria di un alloggio di proprietà del Comune in via Ucelli di Nemi 58, nel quartiere Ponte Lambro, deceduta nel 2015.

Da allora, il marito Vincenzo Dinardo, che oggi ha 68 anni, ha continuato ad abitare in quella casa. Ufficialmente 'senza titolo', "perché non risulta rientrare nel nucleo familiare assegnatario", spiega MM, gestore. Ieri mattina, lo sgombero.

"Stavo lavorando, io sono un pasticcere, quando sono stato avvisato di quello che stava accadendo. Così sono tornato di corsa. Ma non c’è stato niente da fare: sono rimasto senza casa, con tutti i miei beni portati in un deposito, e senza alternative proposte. Ora sono da parenti".

Ma perché è 'abusivo'? "Al momento della firma del contratto, nel 2011, io e mia moglie risultavamo separati ma poi ci siamo riconciliati e non abbiamo mai divorziato. Dopo la sua morte è stata avviata la pratica per la 'l’ampliamento del nucleo familiare d’ufficio e la variazione dell’intestazione del contratto d’affitto'. Ho presentato i documenti richiesti, anche tramite avvocato, ma l’iter non si è concluso. Quindi sono ritenuto abusivo. Mi sono arrivati bollettini altissimi, che non posso permettermi di pagare, e sono diventato anche moroso".

Da qui, lo sgombero, che "come da procedura – continua MM – è stato disposto al tavolo della Prefettura del 3 gennaio scorso. Il tutto dopo svariati tentativi di dialogo (tra 2017 e 2021) per invitare l’inquilino a lasciare l’appartamento ad altri aventi diritto. La decisione è conseguenza di una situazione nota dal 2016. L’alloggio era intestato alla moglie (unica nel nucleo assegnatario) deceduta nel 2015, ma Dinardo non poteva avvalersi del diritto al subentro perché non risultava rientrare nel nucleo. Non ha mai presentato domanda di ampliamento né ad Aler né ad MM. Si aggiunge una morosità rilevante. Qualora ritenesse ingiusto il provvedimento, potrà far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune".

Il signor Dinardo intende opporsi, affiancato dal sindacato Unione Inquilini Milano. "Non andava sgomberato – dichiara Bruno Cattoli, segretario generale –: è occupante 'amministrativo' per un’irregolarità mai sanata, non per colpa sua. Soprattutto: è stata introdotta il mese scorso una modifica alla legge regionale 16/2016 per i casi in cui il subentro non è stato consentito 'per difetto del requisito dell’autorizzazione all’ampliamento': è obbligatorio il riesame. La Regione ha dato l’opportunità di sanare le irregolarità amministrative ma ora la norma non è stata applicata". "Faremo le verifiche opportune – dichiara l’assessore regionale alla Casa Alan Rizzi – Probabilmente in questo caso non sarebbe stata neanche necessaria la modifica legislativa".

 

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