ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Sfrattato il Settimo calcio. Il club accusa il Comune. Il sindaco: "Sono morosi"

Il presidente della storica società: "Abbiamo solo difeso i nostri 240 atleti"

Alberto Albertani presidente dell’U.S. Settimo Milanese Calcio

Alberto Albertani presidente dell’U.S. Settimo Milanese Calcio

"Dopo 80 anni di storia e 40 di gestione ci hanno diffidati e sfrattati da via Stradascia". L’annuncio sui social è del 17 giugno. Un post sul profilo Facebook di Alberto Albertani, presidente e deus ex machina dell’U.S Settimo Milanese Calcio, storica società dilettantistica. "Già a settembre avevamo intuito inaspettatamente che non eravamo più desiderati – si legge nel post –. Abbiamo solo fatto il nostro dovere di difendere il Settimo e i nostri 240 atleti. Riteniamo di non avere commesso nulla di grave. Vedremo con il tempo chi avrà ragione o torto nelle sedi opportune. Ma a questo punto i rapporti personali con chi ci diffida e poi ci sfratta sono finiti. Un brutto e doloroso colpo, ma pian piano ci rialzeremo. Togliamo il disturbo. Grazie a tutte le persone che ogni giorno ci sono vicine e ci supportano nei nostri progetti futuri. Grazie ad ogni singolo ragazzo e bambino che ha reso onore alla nostra maglia. A tutti i genitori che ci hanno dato fiducia, ai nonni che hanno accompagnato i loro nipoti agli allenamenti. Questo non ce lo porterà mai via nessuno". Diffida, riconsegna delle chiavi della struttura sportiva comunale e chiusura anticipata della Convenzione sarebbero imputabili a una situazione di morosità che il Settimo Calcio ha nei confronti del Comune e che, nonostante un piano di rientro, non sarebbe riuscita a saldare.

"Negli ultimi anni la U.S. Settimo Milanese Calcio ha potuto beneficiare di alcuni piani di rientro concessi da questa amministrazione per saldare i debiti che l’associazione sportiva aveva nei confronti dell’Ente a titolo di rimborso delle utenze. Sebbene vi fossero già in quei momenti le condizioni per procedere alla risoluzione della convenzione, abbiamo scelto una strada diversa, dettata da senso di responsabilità e attenzione verso i giovani atleti e le loro famiglie che avevano regolarmente versato le quote di iscrizione per la stagione sportiva", dichiara il sindaco Fabio Rubagotti. Non un favore all’associazione sportiva, ma la volontà di tutelare bambini e ragazzi. "Ma ora non si poteva più pazientare, né tollerare la morosità". Da qui la decisione di procedere alla risoluzione anticipata della convenzione. "Così si è limitato il debito al già maturato, evitando ulteriore aggravi di spese per utenze che si sarebbero accumulate nei mesi successivi", conclude il Comune.