MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Sfida affluenza per i 5 referendum. Comunali, il Pd punta sulle primarie

Oggi e domani oltre un milione di milanesi chiamato alle urne per i quesiti su lavoro e cittadinanza. Tensione Sala-dem. Capelli: la consultazione per scegliere il candidato sindaco può essere bella e utile.

Un seggio in allestimento per i cinque referendum su lavoro e cittadinanza: si può votare oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15 in 1.260 sezioni

Un seggio in allestimento per i cinque referendum su lavoro e cittadinanza: si può votare oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15 in 1.260 sezioni

Appuntamenti politici imminenti e scenari futuri. La politica milanese si divide tra i referendum su lavoro e cittadinanza agli stranieri in programma oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15 e le strategie del centrosinistra in vista delle elezioni comunali del 2027. Per la consultazione che punta a modificare radicalmente il Jobs Act di renziana memoria e a dimezzare da 10 a 5 gli anni per ottenere la cittadinanza italiana sono chiamati alle urne 1.044.439 milanesi (546.192 femmine e 498.247 maschi). I neodiciottenni che potranno votare per la prima volta sono 11.365 (5.578 femmine e 5.787 maschi). Le sezioni elettorali sono 1.260 (1.249 ordinarie e 11 costituite per il voto dei fuorisede) in 162 edifici scolastici. La macchina organizzativa ieri pomeriggio è partita senza particolari intoppi: dal 1° maggio sono state rilasciate 29.028 tessere elettorali, di cui 4.654 solo nella giornata di ieri.

Milano è attesa alla prova dell’affluenza alle urne per i cinque referendum per cui è previsto il quorum del 50%: il capoluogo lombardo sarà sopra o sotto la media nazionale? Lo si potrà scoprire solo domani dopo le 15, a seggi chiusi.

Il centrosinistra, intanto, dibatte sulle Comunali del 2027. A dar fuoco alle polveri è stato il sindaco Giuseppe Sala, che venerdì, alla Festa di Radio Popolare, ha espresso perplessità sul metodo delle primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra (il primo cittadino in carica non potrà ricandidarsi perché giunto al secondo mandato): "Se il candidato sindaco viene scelto con le primarie, rischiano di essere le primarie del Pd. Perché uno di Avs o del M5S o del centro deve correre, visto che sa di perdere?". Sala non dimentica di essere stato incoronato candidato sindaco del fronte progressista proprio grazie alle primarie, ma osserva: "Io ho vinto perché uscivo da Expo. Ma se Majorino e Balzani, gli altri due candidati, fossero stati uno solo avrei perso".

Il segretario metropolitano del Pd Alessandro Capelli, intanto, replica con una nota in cui esprime una posizione diversa rispetto a quella di Sala: "Io continuo a pensare che le primarie possano essere uno strumento bello e utile, se costruite con cura e responsabilità e se non diventano conte asfittiche. Ora è ovviamente presto, ma più avanti mi piacerebbe proporre di costruire insieme al centrosinistra le primarie della città, con candidature autorevoli, sostenute trasversalmente e con un grande protagonismo dei mondi civici e sociali".