Il giorno libero in più ritagliato grazie all’introduzione della settimana corta viene utilizzato principalmente per “cura della casa o di familiari a carico”, mentre all’ultimo posto, fanalino di coda, ci sono le “attività a favore della comunità”. Sul podio anche le “attività ricreative”, il relax e le attività culturali, lo sport. Tra le tante percezioni positive soprattutto nell’ambito della conciliazione fra lavoro e vita familiare, emerse dalle risposte dei dipendenti, spiccano alcuni punti di frattura: un calo di “amicizia sul lavoro” e di interdipendenza, così come si avverte una certa perdita di “significato del lavoro”.
Per la prima volta gli effetti della settimana corta sono stati misurati attraverso una ricerca, realizzata dalla Sda Bocconi, che ha messo sotto la lente la sperimentazione avviata a febbraio 2023 da Magister Group e delle società controllate, riducendo l’orario di lavoro per tutti i dipendenti e lasciando lo stipendio invariato.
Una settimana lavorativa di quattro giorni, 32 ore settimanali, per i circa 350 dipendenti negli uffici milanesi in via San Clemente e nelle sedi in altre città d’Italia del gruppo che controlla tra gli altri asset le agenzie per il lavoro Ali Lavoro, la società Labor B che si occupa di consulenza strategica nel campo delle risorse umane, la società del settore buoni pasto Repas. La nota positiva è che non c’è stato un calo della produttività, è aumentata l’efficienza, l’azienda ha attirato nuove candidature e in pochi se ne sono andati, riducendo il turnover, tanto che la sperimentazione è stata prorogata per un altro anno con l’obiettivo di renderla permanente.
“I risultati andranno valutati su un periodo più lungo – spiega il giuslavorista Maurizio Del Conte, docente della Bocconi che ha curato la ricerca – ma i primi esiti sono positivi. Questi strumenti anno anche l’obiettivo di attirare o trattenere personale perché, quando non si può fare la differenza sulla leva salariale, le aziende stanno puntando sul welfare e sull’offerta di tempo libero, sempre più richiesto dai candidati in fase di colloquio. Sulla settimana corta siamo solo all’inizio di un processo irreversibile, come lo smart working, che però non può essere calato dall’alto”.
Una strada che finora è stata seguita, con diverse sfumature e modelli, anche da colossi come Luxottica, Lamborghini e Intesa Sanpaolo. Sono limitate, invece, le esperienze in aziende più piccole. La ricerca sulla sperimentazione avviata da Magister Group è stata svolta distribuendo questionari anonimi ai dipendenti e analizzando le risposte. La concentrazioni delle attività in quattro giorni si è realizzata anche attraverso la “digitalizzazione dei processi”, la pianificazione e una migliore organizzazione delle attività, la riduzione delle “chiacchiere” tra colleghi.
Emerge anche una differenza legata al sesso e all’età: sono di più le donne che impiegano il tempo libero per la cura della casa, mentre gli under 30 dedicano la giornata “risparmiata“ allo sport e alla formazione. Le donne e i giovani, inoltre, passano più spesso in ufficio nel giorno libero rispetto agli uomini “senior”. Un dato comune a tutti è la soddisfazione, il calo di un senso di “sfinimento” che porta a fenomeni di burnout e stress, lo sviluppo di un “senso del dovere” che porta a ridurre gli sprechi di tempo in ufficio. Fattori che portano, così, a ridurre ai minimi termini le dimissioni.