LAURA LANA
Cronaca

Sesto San Giovanni: perizia fonometrica sull’area cani rumorosa

La dispone il giudice di pace a cui si sono rivolti due cittadini sestesi che chiedono la soppressione dello spazio verde in via Padovani

Un'area cani (foto d'archivio)

di Laura Lana

Ci sarà addirittura una perizia tecnica d’ufficio e una di parte per dichiarare se l’area cani di via Padovani è a norma oppure no. Continua la causa, che già un anno fa aveva trascinato il Comune davanti al Giudice di Pace di Monza. I cani abbaiano troppo e l’area di sgambettamento deve essere soppressa, chiedono due sestesi che hanno citato il municipio in giudizio. Tra le richieste dei due signori c’è, infatti, "l’accertamento dell’illegittimità delle emissioni rumorose provenienti da due recinti dell’area di sgambamento cani dei giardini pubblici Parco Bazzega tra le vie Corridoni e Padovani".

La coppia di ricorrenti chiede anche "la condanna alla rimozione dell’area cani e il risarcimento del danno". Il Giudice di Pace ha accolto le richieste e disposto la consulenza tecnica per la perizia fonometrica d’ufficio, al fine di verificare il superamento della soglia di normale tollerabilità delle immissioni rumorose prodotte dai cani. Nominato il consulente tecnico del tribunale, è stato scelto anche il professionista per il ruolo di consulente tecnico di parte del Comune che ha dovuto giurare nell’udienza del 19 ottobre.

La querelle nasce da lontano. Già 6 anni fa quel parchetto era entrato nel mirino dei signori, proprietari di un appartamento in viale Fratelli Casiraghi, posto al piano primo, che si affaccia proprio sui giardini pubblici intitolati a Bazzega. I due avevano presentato un esposto il 26 aprile 2013 insieme a un’altra coppia di sestesi. A seguito di questa prima denuncia e di un incontro tra l’amministrazione e i residenti, l’area cani era stata modificata rispetto alla sua consistenza originaria ed era stata anche regolamentata diversamente. Gli accertamenti da parte del Comune erano andati avanti. Successivamente alle assemblee pubbliche, infatti, si erano tenute anche delle indagini fonometriche, che erano state effettuate dal settore Qualità urbana dell’ente. Le analisi, anche in questo caso, erano state svolte a seguito di un nuovo esposto dei residenti di viale Casiraghi: gli esiti, all’epoca, avevano confermato "che non vi è superamento dei valori di tollerabilità delle immissioni".

Già lo scorso anno, la relazione dell’Avvocatura interna del Comune respingeva le accuse: "il servizio Qualità urbana ritiene che non sussistano motivi di interesse generale per poter procedere a una modifica dell’area cani e, tanto meno, alla sua soppressione come richiesto dai ricorrenti".