LAURA LANA
Cronaca

Sesto San Giovanni dà l’addio a Giancarlo Marzorati, l’architetto che ha cambiato il volto dell’ex Stalingrado d’Italia

Le esequie in una delle “sue” chiese, quella di San Giuseppe. Dalle torri sospese a Marelli alla sede di Abb, al restauro delle antiche ville, ha lasciato un segno indelebile

Giancarlo Marzorati è venuto a mancare all'età di 78 anni alla vigilia di Natale

Giancarlo Marzorati è venuto a mancare all'età di 78 anni alla vigilia di Natale

Sesto San Giovanni (Milano), 28 dicembre 2024 – È stata la chiesa, una delle sue chiese, a rendergli omaggio. È stato don Leone Nuzzolese a dire un pubblico "Grazie" a Giancarlo Marzorati, l'architetto classe 1946 scomparso improvvisamente la mattina del 24 dicembre. Per l'occasione è tornato a Sesto anche l'ex prevosto don Giovanni Brigatti. Una cerimonia funebre cocelebrata da diversi parroci della città, dove l'architetto Marzorati ha lasciato segni indelebili: le torri sospese a Marelli, i restauri delle ville storiche e delle cascine in viale Gramsci e alla Baraggia, il polo di piazza Montanelli dell'Università Stata di Milano, la sede di Abb e il CentroSarca.

"Un uomo semplice e generoso”

E tanto altro ancora tra piazze, cavalcavia, Giocheria. "Gianfranco Marzorati ha vissuto con semplicità e con generosità. Ha reso belle le chiese per accogliere al meglio la nostra spiritualità - ha detto don Leone dal pulpito della chiesa San Giuseppe -. Ha reso più bella anche questa città, nella quale ha vissuto e ha speso le proprie risorse. Ha interpretato al meglio lo spirito delle persone che amano la propria città, la onorano, ci mettono il proprio talento". Segni tangibili, tra Sesto, Milano e tutta l'area metropolitana: dall'Arcadia di Segrate a auditorium Verdi di Milano fino al Teatro delle Terme, che l'1 aprile sarà inaugurato nelle ex scuderie De Montel di San Siro. "Beate le mani dei medici e degli architetti. Beate le mani di tutti quelli che lì mettono qualcosa di speciale. Mani che sanno disegnare e immaginare spazi e ambienti per gli altri", ha continuato don Leone, prima di esprimere la gratitudine di tutta una comunità.

Il rendering del progetto commerciale del 2014 dell'architetto Giancarlo Marzorati
Il rendering del progetto commerciale del 2014 dell'architetto Giancarlo Marzorati

Gratitudine

"Gli siamo grati in tanti come parroci e preti per quello che ha fatto per noi, a partire da questa chiesa. Metteva la stessa serietà e lo stesso impegno anche nelle piccole realizzazioni. 'Ti piace? Questo è quello che ho pensato', ti chiedeva, mentre disegnava a mano davanti a te. Per noi c'è tanta stima ma anche affetto. Capivamo la statura di un uomo che si comportava con grande rispetto, competenza e talento. Non vedevo mai boria e presunzione. Era un uomo che sapeva vivere delle sue cose e faceva dell'umiltà il suo marchio di fabbrica".

La sua firma sulla città

Un marchio presente ovunque, se si cammina a testa in sù, ha sottolineato don Leone. "Se vedi un balcone tondo, lo ha fatto Marzorati. Se vedi una torre rotonda, l'ha fatta sempre Marzorati. Mi piace pensare che nella vita abbia cercato di togliere gli spigoli. Mi auguro che verranno ancora persone che abbiano voglia di lavorare per questa città. E che lo facciano con la generosità anche nel saper far lavorare bene gli altri. Per Giancarlo ci sarà sempre un grazie per quello che ha fatto".