"Sequestrato da papà in Togo perché gay"

Un ragazzo di 16 anni, G., è stato portato in Togo dal padre per essere "curato" perché gay. Senza passaporto, chiede di tornare in Italia per finire gli studi. Autorità italiane e ambasciata coinvolte. Procura di Milano apre fascicolo per maltrattamenti.

"Sequestrato  da papà in Togo perché gay"

Un ragazzo di 16 anni, G., è stato portato in Togo dal padre per essere "curato" perché gay. Senza passaporto, chiede di tornare in Italia per finire gli studi. Autorità italiane e ambasciata coinvolte. Procura di Milano apre fascicolo per maltrattamenti.

Ha 16 anni G., frequenta un liceo scientifico a Milano e dal 2 luglio si trova in Togo, in Africa occidentale, dove è arrivato insieme al padre che aveva portato con sé anche la moglie italiana. G. pensava di poter tornare in Italia a fine luglio, ma – da quanto ha raccontato al padre di una compagna di scuola che ha presentato denuncia ai carabinieri – il genitore gli avrebbe tolto il passaporto. Di fatto lo avrebbe “scaricato“ dalla sua madre biologica, ha raccontato il ragazzo, per poterlo "curare" perché gay. Nel Paese africano, peraltro, l’omosessualità è considerata reato e punita con una multa pesante e con il carcere fino a tre anni. Della sua situazione, resa ancor più difficoltosa dal fatto che il ragazzo non è cittadino italiano, si sta occupando l’ambasciata di Accra in Ghana, competente sul Togo.

Ma pure la procura di Milano, con il quinto dipartimento del pool Fasce deboli con a capo l’aggiunta Maria Letizia Mannella, ha aperto un fascicolo per maltrattamenti. "Non mi sento al sicuro per i pregiudizi, perciò non ho ancora fatto coming out con mia madre e mia nonna. A giudicare anche da come mia nonna giudica gli omosessuali – ha raccontato il ragazzo –. Mio padre mi aveva dato regole ferree e voleva che a casa sua fossi un ragazzo etero a 360 gradi. Non potevo in nessun modo dimostrare che io fossi gay e lui non voleva mai parlare di questo argomento. In tante occasioni minacciava di riportarmi in Togo perché per lui, stando in Italia, stavo perdendo la mia cultura. Nel 2022 voleva farlo, ma non ci riuscì perché i suoi suoceri (i genitori della moglie italiana con cui ha vissuto per un periodo, ndr) glielo impedirono". Poi, l’appello: "Alle autorità italiane chiedo di aiutarmi a tornare in Italia e di poter finire gli studi".