Sequestrati 40 milioni e otto alberghi

La Guardia di Finanza di Siena, sotto la direzione della Procura di Milano, ha sequestrato 40 milioni di beni, tra cui 8 alberghi a Rimini, per presunti crediti fiscali inesistenti. 18 persone sono state denunciate per truffa. Le indagini proseguono.

La Guardia di finanza di Siena, sotto la direzione della procura di Milano, ha sequestrato 40 milioni di beni, compresi otto alberghi a Rimini e numerose partecipazioni in aziende del settore, per presunti crediti fiscali inesistenti legati ai bonus edilizi. Questo è il frutto di un’attività investigativa avviata su iniziativa delle fiamme gialle di Montepulciano nei confronti di un albergo di Chianciano Terme che, nonostante il rilascio di fatture per lavori edili superiori ai 4,5 milioni, in realtà secondo gli investigatori non avrebbe aperto alcun cantiere.

Alla stessa maniera, le indagini sono risalite all’azienda appaltatrice di Milano che avrebbe commercializzato crediti fiscali per circa 90 milioni. Il monitoraggio, esteso a quel punto a livello nazionale, ha portato a contestare l’insussitenza di 39,7 milioni di quei crediti, la maggior parte già ceduti a diversi intermediari bancari, ma anche alla denuncia di 18 persone per truffa aggravata ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Ai soggetti coinvolti i finanzieri addebitano inoltre l’autoriciclaggio di proventi: 3,5 milioni sarebbero stati utilizzati per l’acquisto degli hotel. Altri 20 milioni sarebbero invece confluiti nell’acquisizione e nel finanziamento del concordato preventivo di un’azienda del settore. Le investigazioni della Guardia di Finanza proseguiranno nelle rpossime settimane al fine di verificare la regolarità degli ulteriori cantieri intestati alla società milanese, che sono sparsi in varie città d’Italia i cui proventi risultano impiegati anche per l’acquisizione di un altro importante marchio imprenditoriale.

La Procura di Milano ha dato mandato di eseguire i controlli sull’azienda appaltatrice che sono stati effettuati con delega alla Guardia di Finanza.

Gli investigatori passeranno al setaccio le operazioni finanziarie dell’azienda che ha messo in atto la truffa sui crediti fiscali.

Re.Mi.

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