Milano, "rischio crolli": messa sotto sequestro la Torre dei Moro

Sono necessari ulteriori accertamenti da parte dei vigili del fuoco

Sopralluogo alla Torre dei Moro

Sopralluogo alla Torre dei Moro

La Torre dei Moro, il grattacielo di 18 piani bruciato domenica 29 agosto lasciando senza casa una settantina di famiglie, è stato messo sotto sequestro dalla Procura di Milano, con un provvedimento firmato questa mattina. Sigilli anche all'area circostante. La misura è stata adottata con l'obiettivo di verificare la "pericolosità" della struttura, anche perché dalle valutazioni dei vigili del fuoco, che sono ancora in corso, non si può escludere il "rischio di crolli" anche di parti del palazzo, dovuti ai danni strutturali causati dal maxi rogo. 

Intanto, le indagini, coordinate dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzzella, vanno avanti con l'analisi di tutti i documenti acquisiti finora in relazione alle falle nella sicurezza, soprattutto sui materiali infiammabili usati per il rivestimento esterno.

La Torre, realizzata nel 2011, e l'area circostante erano già di fatto sotto sequestro, ma oggi la Procura ha firmato il provvedimento anche perché sono necessarie ulteriori valutazioni da parte dei vigili del fuoco dato che non si esclude che alcune parti dell'edificio possano crollare, avendo riportato danni strutturali. Nel frattempo, le indagini per disastro colposo proseguono su due fronti. Da un lato, le analisi sull'innesco del rogo, partito da un appartamento al quindicesimo piano per una "causa accidentale", come, è tra l'ipotesi al vaglio, il cosiddetto "effetto lente", ossia una bottiglia che riflettendo i raggi solari avrebbe incendiato un rifiuto sul balcone.

Dall'altro, gli accertamenti sui materiali usati per costruire il rivestimento esterno a forma di vela che ha preso fuoco in pochi minuti, perché fatto di pannelli risultati, secondo gli investigatori, "altamente infiammabili". La Aza Aghito Zambonini, che ha realizzato quella facciata, ha voluto precisare di non aver prodotto i pannelli esterni ma di averli acquistati "dalla società produttrice Alucoil s.a.u. di Burgos", in Spagna. Questi rivestimenti, a detta dei titolari dell'azienda piacentina, "erano integralmente conformi alle specifiche tecniche del progetto e alle normative vigenti nel 2009", scelti "ed approvati dalla committenza dell'appalto", ossia dai costruttori della Moro costruzioni.

Sul sito della società spagnola si legge che quei pannelli erano consigliati solo per essere usati in edifici bassi. Tutti aspetti da approfondire da parte degli inquirenti, anche raccogliendo testimonianze tra gli operai che si sono occupati materialmente di collocare quei pannelli per completare la facciata.

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