
Acqua fresca, prodotti per l’igiene personale, spray antizanzare, un poncho antipioggia, un asciugamano, un cambio di biancheria e un telo di quelli isolanti ma leggeri. Un kit di primo intervento costa 20 euro (è possibile assicurarlo tramite una donazione) e per una persona che dorme in strada può fare la differenza. Fondazione Progetto Arca dalle scorse settimane ne distribuisce a Milano città circa 35 ogni sera.
L’ estate è una stagione sempre più estrema soprattutto per chi non ha un riparo, conta picchi di caldi elevati che si alternano a nubifragi e grandinate. Uomini e donne senza fissa dimora anche nelle scorse settimane hanno vissuto sulla propria pelle il disagio dei violenti temporali improvvisi e, adesso che le città si svuotano, le temperature crescono e i servizi di aiuto rallentano, i pericoli in strada aumentano e chi lì ci vive non va lasciato solo.
Fondazione Progetto Arca nasce a Milano nel 1994 per portare un aiuto concreto a persone che si trovano in stato di grave povertà ed emarginazione sociale. Ogni giorno offre sostegno alimentare (in città serve da 100 a 200 pasti con il proprio food truck) accoglienza abitativa, assistenza in strada. Operatori e volontari (circa un centinaio solo sull’unità di strada, 440 complessivamente) ascoltano e accompagnano ogni persona in difficoltà in un percorso di recupero personale e di reinserimento sociale, abitativo e lavorativo. Alberto Sinigallia è il presidente di Fondazione Progetto Arca.
Quali pericoli si aggiungono in estate per i senza fissa dimora?
"Ascoltandoli ci hanno sempre detto che dal freddo ci si può proteggere, ma che l’umidità ti entra nelle ossa e non se ne va e il caldo è anche peggio. Durante l’alluvione delle scorse settimane, chi dormiva nei parchi ha rischiato anche di farsi male, in pratica ha perso tutto: quando un sacco a pelo si inzuppa è da buttare. In estate poi, mentre tutto rallenta e le città si spopolano, continuiamo ogni giorno a presidiare le strade per stare accanto ai senzatetto che trascorrono ore sotto il sole, senza un posto in cui ripararsi durante i temporali o quando fa più caldo, senza la possibilità di fare una doccia, rischiando colpi di calore, disidratazione e collassi. Durante i mesi estivi, per una persona senzatetto diventa impossibile conservare alimenti freschi o consumare cibi leggeri e salutari. Le città si svuotano e per trovare qualcosa da mangiare o raggiungere una fontana è necessario spostarsi e camminare sotto il sole, più volte al giorno".
Come avete implementato i vostri servizi?
"Un ghiacciolo diminuisce di due gradi la temperatura corporea, distribuirlo sembra un gesto piccolo, ma è fondamentale. Quotidianamente gli operatori delle unità di strada vanno incontro alle persone senzatetto consegnando kit di primo intervento, cambi di abiti e biancheria puliti, acqua e tutta l’assistenza di cui hanno bisogno. Il servizio serale di cucina mobile si è ampliato. Di giorno la Cucina mobile distribuisce acqua fresca, frutta e ghiaccioli a circa 150 persone in diverse zone della città. Grazie all’utilizzo dei food truck dedicati, abbiamo la grande opportunità di raggiungere le persone più fragili che hanno bisogno di cibo e di cure, senza attendere che siano loro a cercarci e a venire da noi. Con la cucina mobile abbiamo messo le ruote alla mensa: visto il continuo aggravarsi dell’emergenza sociale, non stiamo ad aspettare che sia chi ha bisogno a venire da noi, ma andiamo noi dove serve".
Laura Mosca
