MARIANNA VAZZANA
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Cronaca

Dedelate e gli altri climber incoscienti: effetto emulazione, selfie in cima all’Arco della Pace

Su Instagram compare il video di un gruppo di ragazzi, arrampicati a 25 metri d’altezza. Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi: "Fenomeno fuori controllo, occorre intervenire con provvedimenti e avviare un confronto con le famiglie”

Dedelate e gli altri climber incoscienti: effetto emulazione, selfie in cima all’Arco della Pace

Milano, 6 febbraio 2025 – Il cielo notturno è sereno. Al centro, troneggia un’immagine dell’Arco della pace. Potrebbe essere un video come tanti, di un milanese o un turista di passaggio in uno dei luoghi simbolo della città. E invece no. Pochi secondi e si cambia prospettiva: adesso la camera inquadra piazza Sempione, i gradoni della scalinata, i palazzi e la strada alle spalle, dall’alto.

Un fotogramma del video girato dagli scalatori in cima all'Arco della Pace
Un fotogramma del video girato dagli scalatori in cima all'Arco della Pace

Direttamente dalla cima. A 25 metri d’altezza. E tra le statue spuntano sagome di ragazzi che evidentemente si sono arrampicati per poi riprendere tutto e postare su Instagram la loro impresa pericolosissima e fuorilegge.

Una pericolosa abitudine

Ci risiamo: un altro monumento scalato, senza uno straccio di protezioni né di permessi. In piedi, sull’opera neoclassica che risale al 1807, realizzata da Luigi Cagnola in piena euforia napoleonica. Il video è comparso ieri ma non è specificato a quando risalga l’azione.

"Purtroppo – riflette Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi – gli ‘arrampicatori’ che hanno spopolato nei mesi scorsi fanno scuola ai più giovani, generando emulazioni. Bisogna intervenire perché fatti del genere non si ripetano: questi ragazzi rischiano la vita. Il fenomeno è completamente fuori controllo, occorrono dei provvedimenti nei loro riguardi e un confronto con le famiglie".

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La mente corre subito a Dedelate, il nickname del “climber“ valtellinese, da poco maggiorenne, che tra il 20 e il 21 maggio scorsi aveva raggiunto la Madonnina scattandosi un selfie dalla guglia maggiore del Duomo di Milano. Ma è salito anche sulla cima di San Siro e del Castello Sforzesco. Lo scorso luglio, pure sul Duomo di Firenze.

Il “pioniere” Dedelate

In estate gli agenti della polizia locale di Milano avevano suonato alla porta dell’abitazione in cui Dedelate vive con i genitori, in provincia di Sondrio: gli specialisti del Gruppo operativo anti-contraffazione l’hanno denunciato per invasione di edifici e danneggiamento (nei giorni scorsi, in una storia di Instagram, il giovane ha voluto sottolineare di non aver mai danneggiato nulla).

Dopo quell’impresa, i follower erano raddoppiati in poche ore e ora ne ha 242mila. L’ultima azione risale a una manciata di giorni fa: la meta scelta da Dedelate è stata la Basilica di San Gaudenzio, l’edificio sacro simbolo della città di Novara. Altezza della guglia della cupola: 100 metri.

A spronarlo, i fan: "Ciao Dede piacere di conoscerti, io e le mie amiche ti proponiamo di venire ad arrampicarti sulla cupola di Novara, c’è una bella vista" (lo screen pubblicato). E il ragazzo non se l’è fatto dire due volte. Poi, sotto la galleria di foto e video che testimoniano la missione compiuta, è comparso un altro messaggio: "Tralasciando gli aspetti legali dell’azione, siamo contenti che tu non ti sia fatto male. La prossima volta contattaci, poiché la nostra cupola è aperta alle visite e chiunque può ammirarla senza rischi e alla luce del giorno (almeno vedi qualcosa)". Firmato: Basilica di San Gaudenzio.

Gli imitatori 

La popolarità tra gli adolescenti aumenta. E adesso preoccupano ancora di più le emulazioni: in un paio di profili di giovanissimi sono appunto comparsi video nei giorni scorsi, di imprese altrettanto pericolose. Nei video su Instagram spuntano piedi penzoloni da cornicioni di grattacieli. E, soprattutto, la scalata all’Arco della Pace.

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Così l’arco di trionfo in granito di Baveno a tre fornici, con 4 colossali colonne, alto 25 metri e largo 24, è diventato sfondo di selfie e video. I ragazzi si aggrappano ai particolari della “Sestiga della Pace“, in bronzo di Abbondio Sangiorgio, un cocchio trainato da sei cavalli che accoglie Minerva in Pace, statua di oltre 4 metri di altezza e pesante più di 10 tonnellate, accompagnata da quattro “Vittorie a cavallo”, opera di Giovanni Putti. L’importante, per gli scalatori, è mostrare di essere arrivati in cima.