
I carabinieri sul luogo della rapina
Segrate (Milano), 14 ottobre 2020 - È entrato in banca fingendosi un vigile, ha estratto un taglierino e sotto minaccia ha costretto i cassieri ad aprire la porta a un complice, armato di pistola. È iniziata così la rapina messa a segno lunedì alla filiale segratese del Banco di Desio, i due malviventi sono entrati nella sede di via Cassanese intorno a mezzogiorno, con il volto reso irriconoscibile da sciarpe e mascherine. Il primo uomo era travestito da agente di polizia locale, il secondo era in borghese. I due uomini - si presume siano entrambi italiani, almeno stando al racconto dei testimoni - hanno fatto irruzione in banca intorno a mezzogiorno, aspettando un momento di calma, senza troppi clienti. Il sedicente ghisa aveva un taglierino nascosto in una tasca, ma ha fatto leva sulla divisa per riuscire a oltrepassare i controlli di sicurezza.
Una volta all’interno dell’agenzia, ha estratto la lama e ha minacciato il personale della banca, obbligandoli ad aprire la porta al suo complice, vestito in modo casual e armato di pistola. Urlando minacce a raffica, i due rapinatori si sono fatti consegnare tutto il contante che i cassieri avevano dietro gli sportelli, ma la razzia non ha prodotto i risultati sperati. Come previsto dai protocolli sicurezza della banche, ormai i contanti in cassa sono pochi, il bottino racimolato dai due non superava i 5mila euro. A quel punto, hanno puntato al caveau della banca, ma l’apertura temporizzata non ha permesso di entrare nella cassaforte. Si sono persi minuti preziosi, i rapinatori si sono innervositi e spaventati perché temevano fosse una tattica per temporeggiare in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine.
Ci sono stati momenti di concitazione, uno dei due ha urlato più volte: "Scappiamo, ci hanno scoperto". A quel punto, i malviventi hanno afferrato i soldi e sono scappati. Dalle telecamere di sicurezza, sembrano essersi allontanati dal civico 200 di via Cassanese a piedi, probabilmente dietro l’angolo del palazzo – sulla via Morandi – c’era un’auto con un terzo uomo in attesa col motore acceso. I carabinieri della Compagnia di San Donato hanno diramato le ricerche su tutto il territorio e stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza alla ricerca di elementi utili a risalire all’identità dei malviventi. Non si esclude che i due ladri possano essere trasfertisti del crimine, come è accaduto alla banda di rapinatori acciuffati a febbraio dai militari di San Donato.