EMILIO; EMILIOMAGNI@YAHOO.IT
Cronaca

Se vedum “stu bass“: sì, ma a che ora?

Emilio

Magni*

Il lettore di questa rubrica, Pino Moscatelli, milanese Doc, mi racconta via mail di aver ascoltato due suoi colleghi brianzoli dire: "Se vedum incoeu a stu bass". Il signor Pino vuol quindi sapere quale ora del pomeriggio, in Brianza, viene indicata con questo "stu bass". Aggiunge che per lui il modo di dire è nuovo infatti a Milano non lo ha mai ascoltato. Essendo io "brianzoeu" dovrei quindi fornirgli risposta veloce e soprattutto sicura. Invece su questo "stu bass" vi sono almeno un paio di interpretazioni. Diciamo innanzi tutto che si tratta di un momento del pomeriggio. Ma questo lo aveva capito già l’amico Pino. Ma quale momento? Mi ricordo che quando ero un bambino i mei genitori solevano indicare "stu bass" come le prime ore del pomeriggio, ovvero quel tempo che era chiamato anche "dopu disnà". Ho quindi sempre pensato che la "bass" fosse proprio il primo pomeriggio, ovvero il "pomeriggio basso". Poi però ci si son messi gli esperti, a cominciare dell’amico "Luis de Melz", Luigi Manzoni di Melzo enciclopedico del dialetto, i quali sostengo che la "bass" è il tardo pomeriggio. Sostiene questa loro tesi Francesco Cherubini nel suo dizionario del dialetto. La "bass" o "bass’ora" per il Cherubini è la la "sirèta" ovvero "quella parte del giorno con luce crepuscolare che in campagna chiamano anche ’bassètt’". Ad avvalorare questa corrente di pensiero c’è l’origine latina del termine basso che è proprio "bass". Anche per i romani, come avveniva per mia madre e mio padre la "bass" era il primo dopo pranzo. E allora? Allora occorre spiegare che i romani mangiavano (sempre secondo gli esperti) una sola volta al giorno, non a mezzodì, bensì a metà pomeriggio. Terminavano i lauti pranzi, o i baccanali tanto ben raccontati da molti storici, quando ormai era il crepuscolo, quindi per loro la "bass" era l’avvio della sera. Penso che l’interpretazione da indicare al lettore come quella giusta sia la seconda. Il nostro dialetto affonda molto le sue radici nel latino, oltre che in altro antico parlare.

emiliomagni@yahoo.it