"Scusate il disagio, ma ci state sfruttando"

Blitz dei collettivi in piazza Missori con una putrella di polistirolo per Assolombarda: "Lorenzo era uno di noi". Tafferugli con la Polizia

Migration

di Simona Ballatore

"Scusate il disagio, ma ci state sfruttando". I collettivi degli studenti si sono presentati così - con gli striscioni al seguito e senza preavvisare la Questura - in piazza Missori. Tra le mani anche una “putrella“ di polistirolo - "l’arma del delitto" - che volevano far recapitare nella sede di Assolombarda di via Pantano per ricordare Lorenzo Parelli, il diciottenne di Udine, iscritto in un Cfp - centro di formazione professionale - morto l’ultimo giorno del suo stage. Non sono riusciti ad arrivare a destinazione, forzando il posto di blocco: a fermarli - con una carica di alleggerimento - è stata la Polizia. E non sono mancati momenti di tensione, alcuni ragazzi sono rimasti feriti, in maniera lieve. "Ancora una volta si è vista la risposta dello Stato – commenta Giorgio, del coordinamento dei collettivi –. Ma torneremo a parlare di Lorenzo, ci organizzeremo finché non aboliranno definitivamente anche l’alternanza scuola-lavoro". A scendere in piazza pure l’Unione degli Studenti: "Siamo indignati per quello che è successo a un ragazzo di 18 anni, come noi, vittima di un modello di scuola che ci educa a lavoro precario e senza diritti – tuona Simone Botti, coordinatore Uds Milano –. Da troppo tempo vediamo portare avanti sulla nostra pelle politiche che favoriscono i privati e le aziende, che guadagnano ormai sullo sfruttamento non solo dei lavoratori, ma anche degli studenti".

"Questo rapporto tra scuola e lavoro che replica nella didattica le ingiustizie presenti nei modelli di lavoro attuali, abituandoci a una società ingiusta, deve essere cambiato – aggiunge Loris Scivoletto, rappresentante d’istituto del liceo Bottoni –: vogliamo che la scuola sia luogo in cui si ripensa la società e in cui si possa lavorare per cambiarla. Vogliamo educarci ad un approccio critico, che tuteli i nostri diritti e la nostra dignità".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro