
Promesse del calcio
Milano, 11 febbraio 2018 - Il pentolone, ormai, è stato scoperchiato. Dopo l’inchiesta (in più puntate) di alcune settimane fa su “Il Giorno” riguardante la sconcertante prassi di genitori e calciatori che pagano... per giocare a pallone, tante denunce e testimonianze sono arrivate in redazione a supporto e a conferma di quanto scritto. Papà furiosi, mamme deluse, ragazzi illusi. Perché se è vero che una famiglia deve pagare una minima quota (una sorta di “retta”) per l’iscrizione dei più piccoli alle scuole calcio, è altrettanto vero che pare assurdo il fatto di dover versare un “pizzo” per far tesserare il proprio figliolo in una società dilettantistica e inseguire il sogno di un futuro da campione per il proprio pargolo.
Se fino a qualche mese fa tutto ciò era una vergognosa abitudine “figlia” anche della sconsiderata ambizione (dei genitori) e dell’omertà (delle stesse mamme e papà), oggi qualcosa è cambiato. Non solo perché la Procura Federale ha aperto i primi fascicoli d’inchiesta per vederci chiaro, ma perché finalmente prevale anche da parte dei genitori un briciolo di buon senso prima di “elargire” soldi al millantatore di turno che si presenta di persona con una divisa societaria o a telefono con la voce e l’autorità di colui che tutto può. Quel che potete leggere di fianco è ciò che succede normalmente. Una prassi, purtroppo, consolidata e diffusa: scambio di messaggi via chat fra un mediatore romano ed una mamma. La seconda, in realtà, spera che l’individuo, presentatosi come un addetto ai lavori durante un torneo, voglia amichevolmente fare un favore al ragazzo, visto che contatta la mamma per chiedere il curriculum del baby calciatore. In realtà, messaggino dopo messaggino, emergono ben altri... interessi. Il presunto agente dice di «conoscere tantissime società, dalla serie A alla serie C», e per il sol fatto di far girare il curriculum del ragazzo fra tutti i club chiede «300 euro come spese». Nel caso in cui, poi, si concludesse un accordo, chiederà «la commissione». Certo che un incasso di 300 euro per mandare dei curricula (ma sarà vero? E a chi? Quali sono le prove?) non è affatto male, soprattutto se con questo modo puoi prendere in giro una decina di persone al giorno e intascarti 3.000 euro netti in ventiquattro ore.
Ovviamente la mamma in questione ha detto «no, grazie», e la squadra per il figlio ha provato a cercarsela da sola. E l’ha pure trovata, anche perché (per sua fortuna) non ha abboccato ad un’altra richiesta, quella del «tutto compreso». Ovvero come “investire” sui propri figli sperando di renderli felici. Vitto, alloggio, scuola calcio e futuri ingaggi compresi. Naturalmente pagando.