
La piccola orchestra di Lambrate
Milano, 19 giugno 2019 - Trasformare il territorio attraverso la cultura. Il manifesto della Commissione europea diventa una scommessa nel quartiere di Lambrate, che punta sulla musica per favorire l’integrazione di bambini e ragazzi. Merito della collaborazione tra il Municipio 3 e una delle realtà culturali della zona: la scuola steineriana di via Pini.
Nei giorni scorsi, all’auditorium Cerri di via Vavassori Peroni, gli alunni della Libera Scuola Rudolf Steiner sono stati protagonisti di un concerto, organizzato per invitare i coetanei a unirsi a loro: «Facciamo GOL» il titolo dell’iniziativa, dove Gol sta per Giovane Orchestra di Lambrate. «È un ambizioso progetto sociale e musicale insieme – spiega il compositore e direttore Matteo Manzitti (nella foto) –: una nuova orchestra giovanile che possa essere un veicolo di integrazione sociale, culturale e divertimento per le nuove generazioni del quartiere».
L’orchestra è aperta a tutte le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, dagli 11 anni: chi già è in grado di suonare uno strumento, ma è stufo di farlo da solo; o chi desidera impararlo, per poi entrare a farne parte in un secondo momento.
Per proporre la propria candidatura, basta scrivere una e-mail a gol@liberascuola-rudolfsteiner.it o chiamare il 346.6174372: a settembre ci saranno le audizioni per la formazione dell’orchestra. La partecipazione è gratuita: è prevista solo una quota annua di 50 euro, per iscriversi all’associazione culturale che gestisce la scuola steineriana di via Pini.
«La nuova agenda per la cultura europea parla proprio di impatto sociale dei soggetti culturali, di trasformazione del territorio attraverso la cultura – ha rimarcato il maestro Manzitti al concerto di presentazione, insieme alla presidente del Municipio 3, Caterina Antola, e all’assessore alla Cultura Luca Costamagna –. La Giovane Orchestra di Lambrate si inserisce nel solco di questa linea guida. Un’orchestra giovanile che diventa non solo metafora, ma anche testimonianza della composizione sociale di un quartiere». E chissà che in futuro non possa nascerne una per zona, per arrivare poi all’intera città.
Già all’interno della scuola steineriana, la musica fa parte della didattica sin dalla prima elementare, per il suo valore intrinseco: «Non è semplicemente una materia di studio – spiega Manzitti –. La musica contribuisce a formare i bambini e i ragazzi, che non imparano solo a suonare uno strumento: potranno anche non diventare musicisti, non è questo l’obiettivo, ma alimenteranno la loro capacità di apprendere per tutta la vita».
Il progetto musicale che coinvolge i bambini più grandi della scuola (gli ultimi anni delle elementari e le medie, per chi desidera potenziare le lezioni di strumento e di orchestra) parla proprio di benefici sull’apprendimento, come l’aumento delle doti mnemoniche e di concentrazione, della capacità di gestire il tempo, di rinforzare la perseveranza e accrescere l’autostima. Nell’entrare a far parte dell’orchestra, si sviluppano poi altre attitudini fondamentali: l’ascolto dell’altro, la capacità di aspettare il proprio turno, di inserirsi nel gruppo.
«Il saper cantare e il saper ascoltare – scrive Stephan Ronner nella Guida pratica all’insegnamento della musica – sono qualità principali che anche in senso metaforico saranno fondamentali in una futura vita lavorativa».