BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Pioltello, la lettera dei genitori: "Preside e prof dalla parte dei nostri figli"

Dopo gli insegnanti, anche i genitori della Iqbal Masih, la scuola chiusa per il Ramadan, difendono il dirigente: "Non c'è niente di politico"

Pioltello (Milano), 23 marzo 2024 – “Feriti e amareggiati”. Dopo i 200 insegnanti, anche i genitori del Consiglio d'istituto dell'Iqbal Masih scrivono una lettera di solidarietà e vicinanza al preside Alessandro Fanfoni, ai docenti e al personale “la scuola prima di tutto è fatta da esseri umani e da professionisti che lavorano ogni giorno esclusivamente per i nostri bambini e per farli vivere serenamente in classe”.

"Gli educatori, i maestri, i professori, e il Dirigente sono persone con cui desideriamo dialogare secondo quel patto di corresponsabilità educativa Scuola-Famiglia previsto dal ministero. E lo vogliamo fare nel concreto, sostenendo - garantiscono - le proposte presentate dal Collegio docenti quando comprendiamo che l'unico motore di qualsiasi iniziativa o idea è l'attenzione e il benessere dei nostri figli e dei loro compagni di classe e amici”. Mirko Dichio, papà di una bimba che frequenta la scuola al centro del caso, assessore, è nel Collegio d'Istituto, e parla anche “di insofferenza da parte di quale famiglia che comincia dopo cinque giorni di assedio ai cancelli dell'istituto. Per noi è una ferita essere presi di mira per una scelta fatta dieci mesi fa che non ha mai avuto nulla di politico”. “La mia radice culturale è cristiana, - spiega - ma saremmo miopi se chiudessimo gli occhi di fronte a una società che sta evolvendo. La didattica si fa nel confronto e la parole migliori credo siano rispetto e reciprocità”. Intanto, il ministro della Scuola Giuseppe Valditara chiarisce la natura delle irregolarità: “ll provvedimento dell'Iqbal Masih non è stato motivato e introduce una deroga ulteriore al calendario rispetto a quanto stabilito dalla Regione che prevede un numero massimo di 3 giorni di sospensione della attività didattica a disposizione delle scuole". "Qualsiasi modifica deve rispondere a esigenze del Piano dell'offerta formativa e non può essere finalizzata in qualche modo a riconoscere nuove festività, compito che non spetta all'autonomia di una scuola – aggiunge -. La vera inclusione negli istituti ad alta presenza di studenti stranieri si realizza con nuove forme di potenziamento dell'insegnamento e con più adeguati criteri di formazione delle classi''. Il ministro ha ribadito anche “di non poter accettare che qualcuno insulti o minacci un preside o un docente. Ho già detto chiaro che è sintomo di inciviltà aggredire una persona per le sue scelte e per le sue opinioni. Dunque a Fanfoni e ai suoi insegnanti va la mia solidarietà”.