
Alunni in classe (Foto archivio Baldi)
Milano, 1 febbario 2016 - La scuola chiude e i bambini rischiano lo 'sfratto'. Succede al padre Beccaro, in zona Fiera a Milano. “250 famiglie di Milano sono messe in difficoltà", ha detto la Consigliera del Partito democratico a Palazzo Marino, Rosaria Iardino, che denuncia una situazione davvero grave. La Consigliera prosegue: “250 bambini che usufruiscono del tempo normale e 40 che si fermano al doposcuola non avranno più questo plesso a cui rivolgersi. Questo perché l’associazione Sarepta, una onlus che gestiste quel plesso scolastico, si dice ‘costretta ad alienare l’immobile’, come si legge in una lettera inviata in questi giorni alle famiglie interessate e che motiva adducendo ‘difficoltà economiche non imputabili alla nostra volontà morale’ ”. “Detto questo - ha proseguito la consigliera Iardino – è da fare una seria riflessione sulla situazione scolastica oggi a Milano. Questa amministrazione ha fatto molto per migliorare l’offerta data ai milanesi, ma evidentemente ancora c’è del lavoro da compiere. Occorre aumentare la disponibilità di posti nelle strutture pubbliche oppure sforzarsi di ragionare assieme a strutture accreditate che non lascino però famiglie in queste condizioni”. “Chi è venuto da me denunciando questo stato delle cose – ha continuato Iardino – mi ha parlato di un centinaio di famiglie di scolari delle classi primarie che stanno letteralmente sbattendo la testa a destra e a sinistra per trovare una soluzione nel più breve tempo possibile e per non arrivare con un bambino in mezzo a una strada”. E ancora: “Questa storia ha poi dei protagonisti sui quali io pretendo venga fatta chiarezza. Sarpeta avrebbe la necessità di vendere a causa dell’impossibilità di coprire il mutuo sul palazzo (del valore di oltre 6 milioni di euro). Banca Etruria, con cui sarebbe stato stipulato il mutuo nel 2010, avrebbe trascritto il pignoramento per 4,600 milioni di euro avviando addirittura l’iter giudiziario. Voci dicono che al posto della scuola qualcuno vorrebbe impiantare nel palazzo un hotel di lusso. È intollerabile una tale situazione – ha concluso nella sua denuncia la consigliera Iardino – prima di qualsiasi interesse, economico, finanziario, imprenditoriale, deve venire il bene e la risoluzione dei bisogni dei cittadini e dei loro figli. L’istituto Padre Beccaro non può morire".