SIMONA BALLATORE
Cronaca

I custodi del primo Tricolore: l'orgoglio della scuola militare Teulié

160 allievi da tutte le regioni

Lo storico tricolore che verrà restituito alla città dopo il giuramento degli allievi

Milano, 23 marzo 2018 - Gli allievi della Teulié sono i custodi del Primo Tricolore che quest’anno compie 170 anni. Un anniversario che riempie di orgoglio la Scuola militare dell’Esercito italiano nel giorno in cui, insieme al giuramento degli allievi del gruppo Masotto Terzo, si prepara a riconsegnare il simbolo dell’Italia unita alla città. Il picchetto d’onore lo sta sorvegliando, accanto alla bandiera dell’istituzione, insignita con due medaglie di Bronzo al valore dell’Esercito. «È un orgoglio per noi – sottolinea l’alfiere e allievo istruttore Vittorio Corraducci, emozionato – questa bandiera ha 170 anni, ha vissuto due guerre mondiali, ha un peso importante dal punto di vista storico e morale». Sarà Corraducci a rappresentare la sua scuola anche al momento della consegna del Primo Tricolore nelle mani del presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolé questa mattina. La bandiera ricorda l’anima della scuola: 206 allievi, di cui 68 donne, provenienti da tutte e venti le regioni. Spiccano in particolare Lombardia, Piemonte, Puglia e Lazio.

«È il punto  di forza della nostra scuola – sottolinea il capitano Pasqualino Bianco, ufficiale addetto alla pubblica informazione –. Lo ripeto sempre ad ogni open day. Rappresentiamo l’Italia tutta, ciascuno porta l’esperienza della sua città. E ovunque andranno i nostri allievi si troveranno a casa, avranno un collega che aprirà loro la porta. Milano è una città calamita, con la sua velocità e i nostri ritmi serrati gli allievi imparano un metodo che li accompagnerà tutta la vita». Crescono le donne alla scuola militare d’élite Teulié, che ha appena aperto il bando di concorso per il prossimo anno (scadrà il 12 aprile, 180 i posti a disposizione). Fra loro c’è Francesca Mottola, al terzo anno, allievo istruttore e nella batteria tamburi: «Sono sempre stata affascinata dalla divisa, mio papà era nell’Esercito ma non ha mai voluto interferire, è stata una scelta mia. È una scuola che dà una formazione solida, aiuta a schiarirsi le idee, non per forza per proseguire la carriera militare». C’è chi si iscrive a Medicina, chi a Lettere. E chi continua con l’Accademia. Francesca Mottola si prepara alla maturità e ai concorsi. «Nella mia classe dello Scientifico siamo in tre donne, al Classico sono di più, la presenza sta aumentando ma siamo ancora in minoranza. Io la consiglio a tutti e a tutte. Aiuta nell’organizzazione mentale e anche se noi donne spesso ci troviamo a dover dimostrare di più, è uno sprone a fare meglio».