La statua della donna che allatta avrà un posto a Milano. Nonostante la bocciatura

L’assessore Sacchi: convocherò gli eredi. La figlia della scultrice Omodeo Salè: siamo aperti ad altre proposte. In piazza Duse un flash mob di mamme

Milano – “Credo che in nessun modo questa scultura possa essere divisiva o rappresentare un tema sul quale dividersi. È un’opera dolce, e la maternità è un tema che ci riguarda tutti", scandisce Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano. La prossima settimana convocherà gli eredi di Vera Omodeo Salè per "ragionare insieme su una possibile collocazione" della scultura “Dal latte materno veniamo”, alternativa a piazza Eleonora Duse per la quale la commissione comunale che valuta i monumenti l’ha bocciata in quanto rappresenterebbe "valori non universalmente condivisibili": un bronzo di donna che allatta, nuda dalla cintola in su, esprimerebbe "il tema della maternità" con "sfumature squisitamente religiose".

L'opera di Vera Omodeo raffigurante una madre che allatta al seno
L'opera di Vera Omodeo raffigurante una madre che allatta al seno

"Non mi sostituisco al ruolo della commissione", chiarisce Sacchi. Il parere degli esperti nominati dal Comune è infatti consultivo. L’intenzione dell’assessore è di "aprire un tavolo" per dare seguito alla "donazione generosa" alla città dei figli dell’artista scomparsa l’anno scorso. La famiglia "ha apprezzato" le prese di posizione del sindaco Giuseppe Sala e dell’assessore Sacchi, spiega la figlia della scultrice Serena Omodeo Salè, ed è "apertissima" a ragionare di collocazioni alternative, purché "in uno spazio pubblico, non al chiuso di un museo. L’idea nostra e delle associazioni come Toponomastica femminile che hanno sostenuto il progetto era di partire dalla donazione per ragionare in una prospettiva più ampia, come una call per aumentare nell’arco di cinque, dieci anni la presenza di sculture di artiste a Milano".

Una proposta che trova l’assessore Sacchi "molto più che d’accordo: dall’inizio del mio mandato mi sono impegnato a mantenere la parità nell’intitolazione degli spazi pubblici. Dopo l’esperienza del bellissimo monumento a Margherita Hack (l’opera dell’artista Sissi, vincitrice di un concorso d’idee supportato da sponsor privati, in largo Richini, davanti alla Statale, ndr), e la donazione Omodeo Salè, penso si possa ragionare per continuare ad allargare la presenza di opere di artiste nella nostra città". Certamente la “bocciatura“ della scultura dell’allattamento da parte della commissione di esperti ha toccato corde sensibili a Milano.

Il flash mob delle “Mamme peer" in piazza Duse
Il flash mob delle “Mamme peer" in piazza Duse

Ieri è andato in scena il flash mob di un gruppo di “Mamme peer", mamme alla pari, che supportano le donne che desiderano allattare, e artiste, proprio in piazza Eleonora Duse a Porta Venezia, "il posto che avrebbe dovuto ospitare la statua – spiega Monica Scardecchia, tra le promotrici –. La motivazione del “no” è stata più morale che tecnica o stilistica". Alcune donne hanno allattato i loro bimbi in piazza. "Veniamo tutti da lì: dal seno, dal ventre. Una mamma che allatta è la maternità da celebrare, un gesto primordiale che non discrimina nessuno", continua Tiziana Anastasio, ostetrica in pensione e consulente professionale in allattamento materno. Presente anche l’artista Topylabris, con una maschera-gabbia sul volto, contro la "censura" dell’arte e del messaggio che rappresenta.

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