
Gli studenti dell'Istituto Leopardi insieme al rettore Roberto Pasolini (NewPress)
Milano, 8 maggio 2018 - Corrono le immagini di Ribot in un video in bianco e nero dell’archivio storico dell’Istituto Luce, scorrono le immagini di oggi, con le Scuderie de Montel, che urlano vendetta. E arriva il lieto fine: un progetto per salvarle, ripartendo però dal loro Dna. A firmarlo gli studenti di seconda dell’istituto europeo Leopardi di Milano e in particolare Filippo Indinimeo, Alessandro Fiechter e Alexia Xhafa - dell’indirizzo scientifico sportivo - che si sono aggiudicati il “Torneo del paesaggio” promosso dal Fai, riaccendendo la luce sul gioiellino liberty dimenticato. Il loro video-progetto è stato selezionato fra oltre 3mila scuole di tutta Italia ed è spiccato fra le 250 arrivate in finalissima insieme a cinque scuole di La Spezia, Napoli, Pesaro, Castiglion Fiorentino e Chieti. I tre studenti del Leopardi sono partiti da uno scatto che hanno postato su Instagram, hanno riscoperto la storia del nobile ebreo Giuseppe De Montel e dell’ippica milanese. E hanno lanciato, con un video, la loro proposta per quell’area di 16.257 metri quadri che sta per essere venduta dal suo ultimo proprietario, il Comune di Milano. «Abito lì accanto – racconta Filippo – e non ne conoscevo la storia. Abbiamo fatto ricerche e abbiamo imparato molto sul mondo dell’ippica. Ci piacerebbe un giorno poter dire di avere dato un contributo per salvarle, che il nostro progetto diventi realtà».
Hanno trasformato quelle rovine - mantenendo la struttura e gli spazi e rispettando i vincoli - in un centro Polifunzionale che potrebbe ospitare il museo dell’ippica e del mondo dei cavalli, una pista di allenamento, una scuderia identica a quella originaria, un ristorante, un’area di pet therapy e uno spazio in cui organizzare corsi istruttori, un centro medico specialistico per i cavalli e un parco giochi per bambini, rigorosamente a tema. Saranno premiati il 21 maggio a Villa Necchi Campiglio. «Siamo partiti dall’articolo 9 della Costituzione – spiega Emma D’Amico, professoressa di italiano e storia – sulla valorizzazione e tutela del nostro patrimonio culturale. Ciascun gruppo ha pensato a uno spazio, dall’ex Borletti all’ex fabbrica Innocenti passando per le De Montel appunto. Quando abbiamo scoperto di aver superato la prima selezione tutta la classe ha dato un contributo pensando a come fare tornare in vita quelle scuderie uniche, col loro stile liberty che si ispirava alle scuderie della Francia settentrionale, per non snaturarle. Ricordando il ruolo dell’ippica e il mondo che vi ruota attorno, tutt’altro che morto». Certo, mancano i fondi. «Ma si spera, anche col video, di creare un movimento di opinione per salvarle – sottolinea la professoressa – e chissà che possa essere inserito fra il luoghi del Cuore del Fai». Ci si proverà, si cercherà di fare arrivare quelle Scuderie de Montel, vincitrici del Torneo del Paesaggio fra i primi dieci luoghi del cuore, in modo da dar via allo studio di fattibilità del progetto firmato dai ragazzi. «È vero – ricordano – l’edificio è già vincolato, ma se si lascia così crolla da sé. Non possiamo permetterlo».