NICOLA PALMA
Cronaca

Scritte anti-Digos vicino allo stadio: agenti insultati con nomi e cognomi

Fermata M5, graffiti con vernice nera e blu: sospetti sugli ultrà dell’Inter

IPOTESI Gli investigatori sospettano del blitz alcuni ultrà dell’Inter

Milano, 29 agosto 2017 - Insulti ad personam. Non solo i tradizionali epiteti utilizzati per offendere le forze dell’ordine, ma anche nomi e cognomi degli agenti nel mirino. Un metodo squadrista, come a voler dire: sappiamo benissimo chi siete. Il raid è andato in scena nella notte tra venerdì e sabato. Le scritte sono comparse sulla copertura esterna della fermata «San Siro Stadio» della metropolitana lilla e su alcune cabine elettriche lì di fianco. Nel mirino i componenti della Squadra Tifoserie della Digos, quelli che ogni domenica sono in servizio all’interno del Meazza e che monitorano quotidianamente tutto ciò che succede nella galassia ultrà della città. «Maiale». «Infame». «Acab», acronimo arcinoto di «All cops are bastard». Tutte offese seguite dalle generalità dei poliziotti, dal funzionario in giù.

La segnalazione è arrivata da Atm poco prima dell’una dell’altroieri, e quei graffiti sono stati subito cancellati (dopo essere stati fotografati). Resta, però, la gravità del fatto, sul quale stanno indagando proprio gli agenti della Digos. Un particolare sembra indirizzare gli approfondimenti investigativi in una direzione ben precisa: gli autori delle scritte hanno utilizzato bombolette spray con vernice nera e blu; a meno che non si tratti di un depistaggio (ipotesi improbabile, chi ha scelto quei colori lo ha fatto per metterci la firma senza possibilità di fraintendimenti), viene subito da pensare che si tratti di esponenti della curva dell’Inter (anche se il direttivo della Nord si è dissociato). Pare siano entrate in azione tre-quattro persone, secondo quanto finora ricostruito dagli investigatori. Un semplice affronto o un blitz per vendetta?

DIifficile dirlo al momento. Non si può non ricordare, però, che soltanto 9 giorni fa, in occasione della prima partita di campionato Inter-Fiorentina, gli agenti della Squadra Tifoserie hanno arrestato per lesioni un ultrà nerazzurro di 19 anni, accusato di aver aggredito a pugni un 40enne – sotto gli occhi della figlia di 10 anni rimasta contusa al ginocchio nel parapiglia – che aveva soltanto chiesto di spostare un bandierone che ostruiva la visuale agli spettatori seduti nella parte alta del secondo anello verde, storica roccaforte del tifo organizzato di marca interista. Per di più, al ragazzo, che quella sera lanciava i cori dalla balaustra, è stato pure comminato un Daspo di 5 anni (il massimo per chi non è recidivo): da qui al 2022 non potrà mettere piede al Meazza quando gioca la Beneamata, e nei giorni delle partite dovrà pure presentarsi in commissariato per rispettare l’obbligo di firma.