Screening per il cancro al polmone Settemila fumatori (o ex) nella rete

I primi sei mesi della Risp, il programma che coinvolge 18 centri in Italia con capofila l’Istituto dei tumori. Tac e aiuto a smettere col farmaco citisina. Il primario Pastorino: "Non possiamo fermarci a diecimila".

Screening per il cancro al polmone  Settemila fumatori (o ex) nella rete

Screening per il cancro al polmone Settemila fumatori (o ex) nella rete

di Giulia Bonezzi

Più di quindicimila candidati da ottobre 2022, la metà cioè oltre settemila risultati idonei, 4.560 già sottoposti al test - che è una Tac spirale toracica a basse dosi di esposizione –, gli altri lo saranno entro l’estate: è il bilancio dei primi sei mesi della Risp, "Rete italiana screening polmonare". E dato che l’obiettivo di questo programma finanziato dal Ministero della Salute era arrivare a diecimila persone tra i 55 e i 75 anni, forti fumatori o ex da meno di 15 anni, nell’arco di 18 mesi, il prossimo orizzonte è "andare oltre e inserire lo screening nei Lea", i Livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario nazionale, chiarisce Carlo Nicora, direttore generale dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Un posto in cui da vent’anni si lavora a uno screening per tumore del polmone che non c’è, a livello istituzionale e standardizzato, anche se in Italia l’anno scorso sono stati diagnosticati 43.900 nuovi casi, di cui 14.600 a donne (in aumento del 3,6% dal 2020, +1,6% per i maschi), e sette volte su dieci la malattia viene diagnosticata in fase avanzata.

L’anticipo reso possibile dallo screening con Tac, sottolinea l’oncologa Silvia Novello dell’Azienda ospedaliero-universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano, può "incidere in maniera drastica", riducendo la mortalità dell’8-26% negli uomini e del 26-61% nelle donne: "Quando il tumore è in primo o secondo stadio – spiega Francesco Facciolo, primario di Chirurgia toracica all’Istituto Regina Elena di Roma – è curabile con un intervento semplice, mininvasivo e risolutivo, con una sopravvivenza a distanza superiore all’80%". San Luigi e Regina Elena sono altri due dei diciotto ospedali della Risp, capofila l’Istituto di Milano e coordinatore il suo primario di Chirurgia toracica Ugo Pastorino. Questa rete che tocca 14 regioni dal Trentino alla Sicilia, con otto centri al Nord (in Lombardia c’è anche il Papa Giovanni di Bergamo), quattro al centro e sei al Sud, è la grande occasione per arrivare a uno screening nazionale del tumore del polmone. Già il programma Risp, che prevede di consegnare al Ministero della Salute una valutazione costi-efficacia a fine 2024, "è unico in Europa", sottolinea Pastorino: per la quantità e capillarità dei centri ma anche perché all’intervento di prevenzione secondaria se ne associa uno di prevenzione primaria. Sì, perché se l’altra peculiarità dello screening del polmone, spiega Pastorino, è che non si rivolge a una fascia di popolazione ma si basa "sul rischio individuale" – l’80% delle diagnosi di cancro al polmone ha una correlazione col fumo –, il programma Risp prevede, insieme alla Tac, un percorso per smettere con la somministrazione gratuita di una terapia ad hoc a base di citisina. Un farmaco di origine naturale, disponibile dal 2015 solo in formulazione galenica (preparato di volta in volta dal farmacista su ricetta medica), l’Int ha creato il suo in compresse (distribuite solo nel progetto Risp) e presto passerà alla produzione industriale.

Non è finita: le Tac dei volontari vengono analizzate col supporto dell’intelligenza artificiale, che oltre ad aiutare l’occhio indispensabile del radiologo a concentrarsi sulle lesioni davvero sospette, riducendo falsi positivi e interventi inutili, consente di "quantificare, con lo stesso esame di pochi secondi, l’enfisema e le calcificazioni coronariche, valutando i danni del fumo al sistema cardiovascolare e respiratorio e dunque il rischio di patologie come infarto, ictus e Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva) da qui a dodici anni – spiega Pastorino –. Ora dobbiamo pensare a cosa fare per non fermare questa macchina" una volta arrivata a diecimila, "sarebbe assurdo". Per candidarsi allo screening: www.programmarisp.it o 800213601.

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