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No Expo e scontri 1° maggio, pm: con maschera antigas è devastazione

La Procura di Milano ha depositato un ricorso contro l'assoluzione dal reato di devastazione di tre anarchici che parteciparono al corteo

Auto e negozi dati alle fiamme dai No Expo

Milano, 11 novembre 2016 - La Procura di Milano ha depositato un ricorso contro l'assoluzione dal reato di devastazione di tre anarchici che parteciparono al corteo 'No Expo' del primo maggio. Secondo il pm Piero Basilone, indossare la maschera antigas "in caso di contestuale consumazione di gravi e diffuse violenze a persone e cose, significa concorrere almeno psicologicamente, nella consumazione del delitto del più grave delitto di devastazione". Il processo col rito abbreviato per gli scontri si era chiuso il 14 giugno con tre condanne e un'assoluzione e l'accusa di devastazione che aveva retto solo per un giovane anarchico condannato a 3 anni e otto mesi mentre altri due erano stati condannati per resistenza a pubblico ufficiale. Ora la Procura chiede ai giudici d'appello di riconoscere la devastazione e, tra gli argomenti che porta, c'e' anche la responsabilita' nel concorso morale di questo reato per chi indossa la maschera antigas in un contesto di 'guerriglia'.

"Portare una maschera antigas - scrive Basilone - significa mettere in conto di partecipare agli scontri con le forze dell'ordine anziché ottemperare all'ordine di scioglimento e allontanamento, legittimi, dati dalle autorità di pubblica sicurezza. Non è lecito contrapporsi alle forze dell'ordine; non è lecito non ottemperare ad un ordine di scioglimento o arretramento. E ricorrere all'uso della maschera per non arretrare e non arretrare, in un momento di conflitto di piazza con le forze dell'ordine, integra almeno il reato di resistenza a pubblico ufficiale. E - conclude - in caso di contestuale consumazione di gravi e diffuse violenze a persone e cose, significa concorrere, almeno psicologicamente, nella consumazione del più grave delitto di devastazione".

La ragione il pm la spiega in questo modo: "Perché il permanere usando la maschera, ovviamente senza arretrare ma rimanendo in prossimità di altri o assieme ad altri in contrapposizione alle forze dell'ordine, ha il significato di rafforzare il proposito dei manifestanti che commettono o hanno in animo di commettere fatti di violenta devastazione". Anche "il lancio di oggetti e la creazione di barricate al centro della strade (con fioriere e bidoni della spazzatura) rappresentano non soltanto l'esecuzione materiale dei reati di resistenza a pubblico ufficiale, ma anche al delitto di devastazione, in quanto ogni imputato, con la propria condotta violenta, ha suggestionato la volontà altrui". Per questo, il pm chiede la condanna degli anarchici "alla pena ritenuta di giustizia".