
Sergio Trovato
Milano, 18 luglio 2020 - «Ho sentito gridare ‘al ladro!’ e sono uscito di corsa dal mio locale. Mi ci è voluto poco per capire era appena avvenuto uno scippo ai danni di un anziano. Ho bloccato il bus 40, dove il malvivente era salito, poi ho immobilizzato l’uomo con altri passanti. Insieme lo abbiamo consegnato alla polizia", agli agenti della Volante dell’Ufficio prevenzione generale che lo hanno arrestato per rapina aggravata. Un’impresa compiuta il giorno del suo ventottesimo compleanno. "Dopo ho trascorso la serata con gli amici. Non penso di aver compiuto nulla di straordinario... Lo rifarei".
Sergio Trovato è tra i cinque “eroi per caso” che giovedì pomeriggio hanno fermato un rapinatore in via Sapri, a pochi passi da viale Certosa e dal cimitero Maggiore, un ragazzo di 19 anni nato in Brasile, con precedenti di polizia. Trovato gestisce da 8 anni il locale bar-panetteria di famiglia, “Bread & Coffee”, in via Sapri 83.
«Verso le 17.30 questo ragazzo è entrato a prendere due bibite e si è seduto fuori a consumarle. Ha visto passare un anziano (di 82 anni) e non deve essergli sfuggita la collanina d’oro che indossava", racconta. Quindi secondo quanto ricostruito in base alle testimonianze l’ha seguito fin dentro il cortile di casa, lì accanto, lo ha sorpreso da dietro e lo ha bloccato stringendogli un braccio attorno alla spalla sinistra per poi strappargli il monile dal collo. Infine è scappato in strada riuscendo a salire sul bus della linea 40 che passava in quel momento. L’anziano derubato ha trovato la forza di inseguirlo e di chiedere aiuto, attirando l’attenzione di più persone tra cui il ventottenne Sergio Trovato.
"Sono uscito dal mio locale, un altro ragazzo dal negozio di giochi, altri erano in strada". In tutto, cinque uomini e ragazzi tra i 25 e i 42 anni si sono messi a inseguire l’autobus che nel frattempo era ripartito. "L’autista ha spento il motore circa 40 metri più avanti, quando ha capito la situazione, e ha cercato di individuare il ladro a bordo. Il ‘colpevole’ però è stato svelto, scendendo dal bus intenzionato a darsi alla fuga di corsa. Ma appena è uscito l’ho bloccato e immobilizzato a terra, tenendolo fermo con un gomito. Mi è sembrato un rapinatore un po’ ‘improvvisato’, diceva di non voler finire in carcere, si era pentito del suo gesto".
La vittima ha ringraziato tutti: "Era felicissimo. Io mi sono commosso, era come vedere mio nonno. Era agitato e preoccupato perché quella collanina ha per lui un valore affettivo". E se dovesse ricapitare un episodio simile? "Non starei con le mani in mano, sicuramente, ma agirei meno d’impulso: stavolta mi è andata bene perché mi sono trovato di fronte un ragazzo più minuto e non armato. Io l’ho fatto per aiutare una persona più fragile. E lo rifarei".