COLOGNO MONZESE – Non si contano più i presidi e gli scioperi in casa Siae Microelettronica. Come lo scorso anno, anche stavolta gli addetti del gruppo di via Buonarroti non hanno ricevuto in tempo le spettanze che erano state garantite dall’azienda, leader nel settore delle telecomunicazioni. “Purtroppo nonostante gli impegni assunti anche in sede ministeriale nel gruppo Siae non sono state pagate le tredicesime”, ha spiegato Giorgio Pontarollo della Fiom Cgil di Milano.
Così, giovedì mattina, i lavoratori del polo colognese sono tornati a incrociare le braccia e a organizzare un sit-in di protesta davanti ai cancelli. “Disattendendo quanto dichiarato durante l’ultimo incontro, che si è svolto al Mimit lo scorso 12 dicembre, e quanto comunicato a tutti i dipendenti dalla direzione aziendale, la proprietà non ha mantenuto, per l’ennesima volta, gli impegni assunti – hanno denunciato i lavoratori riuniti in presidio –. Anche il 2024 si è concluso senza il regolare pagamento della tredicesima mensilità”.
Ci sono poi tutti i nodi rimasti irrisolti, a partire dagli oltre 140 esuberi e dalla mancata vendita della controllata SM Optics, che avrebbe dovuto essere ceduta ormai da mesi a una società francese con tanto di passaggio - e salvataggio - dei dipendenti. “Contestualmente non si verifica un’ inversione di tendenza rispetto alla delocalizzazione delle attività manufatturiere in Cina che continuano, invece, ad essere adeguatamente garantite e sostenute con ricadute negative sui dipendenti del gruppo Siae sotto tutti i punti di vista - hanno commentato gli addetti colognesi -. Nostro malgrado iniziamo questo nuovo anno così come abbiamo concluso quello precedente, vale a dire con uno sciopero”.
Come sempre è arrivato il sostegno da parte dell’assessore al Lavoro Andrea Arosio. “Come Comune non possiamo che esprimere vicinanza ai lavoratori e continuare a fare pressing sul Governo, affinché metta in moto tutte le procedure per garantire la continuità di Siae e della stessa filiera produttiva”. Intanto, sempre a Cologno, anche la Negri Bossi si appresta a uno snodo decisivo nella trattativa iniziata poche settimane fa per salvare 40 dipendenti dopo la dichiarazione di esuberi. In programma due incontri, il 13 e 16 gennaio, in cui dovrebbe iniziare il percorso su una tranche di ammortizzatori, che metterebbe al riparo da licenziamenti collettivi.