Ericsson, lavoratori in sciopero: presidio davanti al consolato svedese

La segreteria nazionale di slc Cgil spiega: "Da molto tempo i sindacati chiedono un tavolo di confronto vero con l'azienda che continua invece a comunicare il numero dei lavoratori da licenziare. L'azienda deve smetterla con tale arroganza"

Presidio Ericsson davanti al consolato svedese di Milano

Presidio Ericsson davanti al consolato svedese di Milano

Milano, 8 giugno 2015 - Lavoratori della Ericsson in protesta anche a Milano.  In una nota della Slc-Cgil si legge: "Altissima l'adesione allo sciopero indetto da Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Iil e Ugl-Telecomunicazioni per la giornata di oggi, 8 giugno. Ben tre i presidi piu' corposi: a Milano davanti al consolato svedese, a Genova, Roma e Napoli di fronte alle sedi dell'azienda". "Da molto tempo i sindacati chiedono un tavolo di confronto vero con l'azienda che continua invece a comunicare il numero dei lavoratori da licenziare. L'azienda deve smetterla con tale arroganza", aggiunge la nota della segreteria nazionale di Slc Cgil.

"C'e' possibilità di dialogo sulle ragioni che hanno portato allo sciopero, a cominciare dalle cause che stanno generando continui esuberi (e che vanno superate). Ma un vero rilancio dell'azienda e la tutela della professionalita' dei lavoratori risiede anche nella messa al bando di pratiche quali offshoring, nearshoring, delocalizzazioni, consulenze. I lavoratori non vanni licenziati o rimpiazzati, ma formati e riconvertiti professionalmente - conclude la nota - le eventuali eccedenze siano gestite attraverso esodi incentivati e contratti di solidarieta'. Se l'azienda non recede, saremo costretti ad alzare il livello della conflittualita'". 

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