
"L’azienda ha deciso di assorbire nel superminimo individuale gli aumenti del contratto dei metalmeccanici non adeguando il salario. È una scelta inaccettabile". Quattro ore di sciopero, dalle 8 alle 12, con presidio davanti ai cancelli ieri mattina alla Sarg di Bollate, azienda dove si progettano macchinari e soluzioni innovative e personalizzate soprattutto per settori farmaceutico, cosmetico e alimentare. Operai e impiegati, una sessantina, hanno incrociato le braccia contro la decisione dell’azienda di assorbire nel superminimo individuale gli aumenti del Contratto Collettivo Nazionale e dalle 11 alle 12 hanno fatto un presidio di protesta davanti ai cancelli di via Mameli. "L’aumento previsto dal contratto nazionale è di 126 euro lorde al mese in busta paga che ai dipendenti sarebbero stati utili per recuperare l’inflazione e invece se lo tiene l’azienda - dichiara Raffaele Tomasetti, delegato sindacale della Fiom Cgil -. La Sarg è un’azienda con una situazione economica più che solida, tanto che ha deciso di investire nell’affitto di un nuovo capannone per ampliare l’attività. Nei giorni scorsi abbiamo provato a dialogare con la direzione che non ha voluto cambiare idea, la risposta è sempre stata negativa".
I dipendenti riuniti in assemblea hanno deciso di proclamare un pacchetto di 16 ore di sciopero e il blocco degli straordinari e ieri mattina hanno bloccato l’attività per quattro ore. Ora lavoratori e sindacato attendono di capire quale sarà la reazione dell’azienda. "L’azienda non ha problemi, ha tanti ordini e un ottimo fatturato - spiegano gli operai, noi invece dobbiamo fare i conti con l’aumento delle bollette e l’erosione del potere d’acquisto dei salari. Crediamo che questo non sia giusto". Ro.Ramp.
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