Il 2020, anno della pandemia, ha visto concentrarsi la quota più consistente di imprese chiuse nel settore del commercio. Crolla anche la manifattura, seguendo però un trend che va avanti da anni e sul quale, forse, l’emergenza coronavirus non ha influito più di tanto. Resistono alberghi e ristoranti, con un saldo comunque negativo. Le chiusure, leggendo i dati del Registro imprese, sono però compensate dal saldo positivo di alcuni settori, che nel 2020 hanno visto crescere il numero di imprese attive. Sul podio “attività professionali, scientifiche e tecniche“, seguito da finanzaassicurazioni, costruzioni e Ict, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sull’onda del boom digitale.
CronacaScienza, edilizia e digital trainano la ripresa