Due feriti gravissimi, intubati e ricoverati in ospedale in prognosi riservata. Tre auto distrutte nello schianto e nella successiva carambola impazzita. E un’indagine che deve ancora mettere in fila alcuni punti ancora poco chiari. La ricostruzione dell’incidente ci riporta alle 4.30 di ieri: l’Audi A4 guidata da un manager comasco di 42 anni sta percorrendo il controviale di corso Sempione in direzione periferia; negli stessi secondi, la Lancia Y guidata da un ventottenne di Gallarate (con lui in macchina c’è un trentaseienne di Busto Arsizio) sta percorrendo via Losanna in direzione Sempione.
L’impatto avviene all’incrocio, governato da un semaforo che a quell’ora è lampeggiante; subito dopo lo scontro, le due macchine vanno a sbattere violentemente contro una Opel parcheggiata lungo il marciapiedi e si fermano. I più gravi sono il conducente e il passeggero della Lancia Y, tutti e due incoscienti all’arrivo delle ambulanze: il primo viene trasportato dai sanitari di Areu al Niguarda, mentre il secondo viene accompagnato al San Carlo.
Il conducente dell’Audi A4, che ha riportato ferite molto meno preoccupanti, finisce in pronto soccorso in codice verde. Nel frattempo, scattano le indagini degli agenti del Nucleo Radiomobile della polizia locale, che si concentrano subito su una questione determinante per stabilire la responsabilità dell’incidente: chi dei due non ha dato la precedenza? Per rispondere al quesito, potrebbero rivelarsi decisive le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza installati nella zona. Stando a quanto risulta, l’occhio elettronico di un edificio di corso Sempione avrebbe ripreso lo schianto: la prima ipotesi parla di una mancata precedenza da parte del conducente della A4, che avrebbe dovuto far passare la Y che arrivava da destra. Le verifiche effettuate dal Giorno con più fonti hanno invece escluso un’altra ipotesi della prima ora, secondo la quale alcuni passeggeri avrebbero abbandonato l’Audi dopo l’incidente, allontanandosi a piedi; e del resto, il quarantaduenne ha dichiarato agli agenti che era da solo in macchina. I vigili avrebbero anche sentito una donna, che avrebbe assistito in diretta allo scontro tra le due macchine.
Resta anche da capire se i due conducenti si siano messi al volante dopo aver bevuto ed eventualmente se i livelli di alcol nel sangue al momento dell’incidente fossero più elevati rispetto alla soglia-limite fissata dalla legge a 0,50. Tutti aspetti al centro dell’indagine per lesioni stradali dei ghisa, coordinati dal pm di turno Antonio Cristillo.