Un nuovo studio-indagine sull’ipotesi scenari lecchesi della Gioconda, affidato a fine anno allo storico e scrittore Luca Tomio, eminente "Leonardista". E un progetto-sogno su cui lavorare, quello di uno spazio museale con stanze interattive dedicate a Leonardo. Magari proprio in quella villa Melzi d’Eril a Vaprio dove il genio fu ospite a più riprese, ospite di Girolamo Melzi e del figlio Francesco (segretario particolare e discepolo dell’artista) tra il 1508 e il 1513. Nel Documento unico di programmazione dell’ente parco non poteva mancare una nuova sezione dedicata a Leonardo e all’Adda. Risale a poche settimane fa l’affidamento dello studio (a titolo gratuito) a Luca Tomio, già autore del libro "Leonardo, artista e ingegnere nella Valle dell’Adda", che fu strenna per l’anno del quarantennale del Parco. "Proprio da quel volume - spiega Ignazio Ravasi - è emersa l’ipotesi di uno sfondo della Monna Lisa abduano e prealpino: valle dell’Adda, laghi di Lecco, Olginate, Garlate. Il senso del nuovo studio è ampio: c’è un’ipotesi che riconduce ad aree del bacino del Parco, riteniamo importante un approfondimento".
Uno studio, così nel dup, "saldamente ancorato al metodo storico e alla ricerca scientifica, focalizzato a determinare con il massimo d’attendibilità la localizzazione dello sfondo". Indagini, e nuovi siti dedicati. Il progetto di marketing territoriale "Il filo blu" sottolinea la necessità di nuove stanze interattive in luoghi simbolo: "Villa Melzi è uno di questi. Un sogno poterne rendere visitabile una parte". Un bagno in un luogo che Leonardo conobbe e visse. A Vaprio si dedicò a studi sulle acque in genere, sulla navigabilità dell’Adda e compì ricerche di idraulica, eseguì opere pittoriche e schizzi sugli scorci di rocce. Di disegno leonardesco, ma opera di Francesco Melzi, "Il Madonnone", Vergine col bambino affrescata su una parete del portico superiore della dimora.
M.A.