
di Massimiliano Saggese
Scalo Milano accusa il lockdown e trascina nella crisi il sud Milano? Ci sono le nuove chiusure dei centri commerciali nei week-end, le riduzione orarie anche per il settore food e la propensione al risparmio al centro delle nuove riflessioni che riguardano lo sviluppo del polo commerciale Scalo Milano, il più grande outlet alle porte di Milano. Un vero Bengodi per questa porzione di città metropolitana che, oltre a nuove strutture di vendita, a nuova occupazione, ha prodotto un indotto non indifferente nei comuni limitrofi a Locate.
Le particolari criticità di questo periodo e le conseguenze che queste potrebbero avere sul traffico e sullo sviluppo di Scalo Milano sono emerse nel corso della conferenza dei servizi, in videoconferenza, alla quale ha partecipato con Regione Lombardia, Città Metropolitana, Milano Serravalle, Locate District, il sindaco di Opera Antonino Nucera e il sindaco di Locate Davide Serranò. Oggetto: fare il punto sui flussi del traffico della Val Tidone in vista della realizzazione della nuova corsia di interscambio Milano Serravalle prima che si attui il completamento delle superfici di vendita dell’outlet meneghino. Uno scenario che in questo momento storico rischia di non essere più attuale e, soprattutto, attuabile a breve. Di concerto, infatti, i soggetti coinvolti hanno deciso di sospendere la valutazione dei flussi di traffico. "Questo nuovo studio è stato congelato - sostengono i tecnici - poiché la situazione non si è sostanzialmente modificata dall’ultima volta in cui le rilevazioni sono state effettuate". La realizzazione della superficie di vendita prevista è infatti ferma a poco più del 50% di quello costruito. Nel suo intervento il sindaco di Opera Antonino Nucera è stato chiaro: "Per l’amministrazione comunale di Opera, condizione imprescindibile per nuovi ragionamenti, è l’ultimazione della struttura ciclopedonale a scavalco della Val Tidone. Secondo il programma: fine lavori a dicembre e collaudo a gennaio".