SIMONA BALLATORE
Cronaca

Scacco matto all’isolamento sociale: "Giochi da tavolo anche a scuola: così ci si allena a stare insieme"

L’iniziativa di Fondazione De Marchi e provveditorato: i risultati di cento classi di Milano in un festival. Insegnanti a confronto con gli esperti per intercettare il disagio e per lanciare proposte in aula.

Scacco matto all’isolamento sociale: "Giochi da tavolo anche a scuola: così ci si allena a stare insieme"

Scacco matto all’isolamento sociale: "Giochi da tavolo anche a scuola: così ci si allena a stare insieme"

"Forme di ritiro sociale e isolamento sono in aumento tra bambini e ragazzi. Lo vediamo anche in pronto soccorso e negli ambulatori di terapia del dolore. Così abbiamo pensato a un progetto che aiutasse in modo concreto la popolazione, partendo dalle scuole". Francesco Iandola, direttore esecutivo della Fondazione De Marchi, spiega la contromossa sviluppata con l’ufficio scolastico di Milano, il Policlinico e l’università di Milano-Bicocca, rivolta in particolare a primarie e medie. Al centro un alleato: il gioco da tavola. "Nella prima fase un team di specialisti, pedagogisti e psicologi coinvolge gli insegnanti sul tema dell’isolamento sociale, confrontandosi sulle chiavi di lettura – continua Iandola –. Poi si introducono giochi da tavolo che porteranno a loro volta in classe perché possono essere strumenti straordinari". Domani verranno presentati i risultati concreti alla città, all’interno del festiva GiocaMi, in scena al Castello Sforzesco.

In prima linea 24 scuole e un centinaio di classi che hanno “testato“ nelle aule i giochi da tavolo donati dagli editori. Ne hanno analizzato i benefici e hanno creato anche formule nuove. Come la scuola di Cambiago che si è allenata con “Similo - Storia“: "Tutti hanno remato dalla stessa parte – commentano i docenti – nella classe sono generalmente presenti degli attriti, ma durante il gioco tutti hanno collaborato per la vittoria del gruppo, non hanno cercato colpevoli in caso di sconfitta. Ed è stato emozionante vedere le loro reazioni quando la vittoria è arrivata durante il turno da protagonista di una studentessa generalmente molto timida e silenziosa". Non solo: "Il gioco ha permesso a uno studente appena arrivato di conoscere e di farsi conoscere ai compagni". E hanno creato carte nuove, ispirate ai piatti delle proprie tradizioni. "Vengono prodotti oltre 2.500 giochi da tavolo all’anno, ma spesso ci dimentichiamo della loro esistenza, distratti costantemente dalla tecnologia – ricorda il direttore di Fondazione De Marchi –: tutti noi sperimentiamo come sia difficile anche solo una cena in famiglia senza smartphone sul tavolo. È venuto a mancare anche il momento del film insieme, tra dispositivi e televisioni sparsi per casa. Il festival vuole essere un invito a tutti: giocare fa bene, ci si diverte, ci si mette in relazione, si imparano a rispettare le regole". Domani ci saranno incontri gratuiti al Castello Sforzesco con medici e psicologi, ma anche laboratori ludico-didattici e saranno allestite postazioni da gioco: i partecipanti potranno sfidare influencer e personaggi dello spettacolo.

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