STEFANO DATI
Cronaca

Sanità, cambiano le regole per alcuni farmaci: non basta più la prescrizione del medico di base

Per alcuni prodotti molto costosi serve il “piano terapeutico” compilato da uno specialista. La paziente: "Peccato che la prima visita disponibile sia nel 2024 e intanto devo pagarmi io i medicinali”

Marialuisa Miante

Marialuisa Miante

Cassano d’Adda (Milano) – Servizio sanitario nazionale sempre più al centro di aspre polemiche. Alle ben note proteste per le lunghe liste d’attesa per accedere alle prestazioni sanitarie e per la mancanza di medici di famiglia, si aggiunge ora anche l’impossibilità di farsi prescrivere dal medico di famiglia farmaci importanti e costosi per curare malattie croniche. Ecco quindi che per ottenere alcune medicine si dovrà mettere mano al portafoglio pagando per intero gli elevati costi dei farmaci.

"Mi curo da anni con un farmaco che mi è sempre stato prescritto dal mio medico di famiglia, ora però tutto è cambiato – racconta amareggiata la cassanese Marialuisa Miante –. La ricetta del mio medico per questo tipo di medicina non ha più valore, occorre un “piano terapeutico” prescritto da uno specialista, altrimenti il farmaco è disponibile solo a pagamento e non costa poco. Mi stanno portando all’esasperazione".

Non è solo questione di sostanza ma anche di mancanza di attenzione nei confronti delle persone. "Come spesso accade – prosegue Miante – il problema è soprattutto nella comunicazione. Noi cittadini non siamo mai informati di questi cambiamenti in modo da provvedere a adeguarci in tempo utile. Le novità le apprendiamo direttamente al momento della necessità, quando diventa urgente risolvere la situazione, ritrovandosi il più delle volte nelle condizioni di affrontarla pagando di tasca propria. Una volta venuta a conoscenza di questa novità, ho subito provveduto ad allinearmi alle nuove disposizioni, peccato però che per avere un appuntamento con un medico specialista della sanità pubblica occorrono parecchi mesi se non addirittura anni, a me è stato dato per il 2024".

A stabilire la svolta sulla prescrizione di questi farmaci particolari è la Commissione tecnicoscientifica dell’Aifa. Dall’ottobre dello scorso anno la Cts, infatti, ha ridisegnato le condizioni di rimborsabilità del medicinale per uso umano “Ranexa", che diventa a carico del Servizio sanitario nazionale solo in presenza di un piano terapeutico da compilarsi a cura del medico ospedaliero, dello specialista cardiologo, del geriatra o internista che operino nelle strutture del Ssn. Contemporaneamente, si apprende da Aifa, all’introduzione del piano terapeutico il farmaco è stato escluso dalla lista del Pht, il Prontuario ospedale territorio.

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