MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

San Siro, subito il parere sul vincolo Il Comune: no a due stadi nell’area

Sala e le società hanno chiesto alla soprintendente di anticipare la decisione sulla tutela del secondo anello. Carpani disponibile a fornire il giudizio prima del 2025. Ma il Milan resta freddo sul progetto con l’Inter.

San Siro, subito il parere sul vincolo  Il Comune: no a due stadi nell’area

San Siro, subito il parere sul vincolo Il Comune: no a due stadi nell’area

di Massimiliano Mingoia

Sì a un parere in tempi rapidi sull’eventuale vincolo sul secondo anello dello stadio di San Siro. No a due impianti, vecchio e nuovo, uno di fianco all’altro. La “telenovela’’ San Siro ieri ha registrato due nuovi spunti. Nulla di decisivo, molto di interlocutorio, anche perché la società rossonera non sembra più per nulla convinta di andare avanti con i “cugini’’ nerazzurri sul progetto del nuovo stadio di fianco alla Scala del calcio e valuta altre aree: La Maura (in ribasso), Sesto San Giovanni e San Donato Milanese. Ma ripartiamo dall’inizio. Comune, Milan e Inter ieri hanno chiesto alla soprintendente Emanuela Carpani di anticipare il parere su un eventuale vincolo di interesse culturale sul secondo anello di San Siro. Anticipare, sì, perché l’eventuale vincolo potrebbe scattare nel 2025, quando il secondo anello datato 1955 compirà 70 anni di vita. Uno scenario che rappresenta una spada di Damocle sul progetto dei club di costruire un nuovo stadio di fianco al “Giuseppe Meazza’’ in una prima fase e di demolire l’attuale impianto per realizzare un distretto commerciale e sportivo in una seconda fase.

L’obiettivo di Palazzo Marino e delle due società è chiarire la situazione sul vincolo in tempi brevi, in modo da poter decidere se andare avanti sul progetto di San Siro – in caso di assenza di vincolo – oppure di accantonarlo definitivamente – in caso di vincolo di interesse culturale sul secondo anello.

Si è parlato del nodo del vincolo ieri mattina nell’incontro convocato dal sindaco Giuseppe Sala a Palazzo Marino a cui hanno partecipato Carpani e – per l’Inter – l’amministratore delegato Alessandro Antonello e il direttore del settore sviluppo infrastrutture Mark Van Huuksloot e – per il Milan – l’amministratore delegato Giorgio Furlani e il consulente Aldo Bonomi. È stato quest’ultimo, al termine del vertice, l’unico a parlare: "Incontro interlocutorio, però l’atteggiamento delle sovrintendente è molto positivo". Atteggiamento positivo sull’anticipare la valutazione sul vincolo. Concetto confermato nella nota congiunta di Comune, Milan e Inter: "ll Comune e i club hanno chiesto alla soprintendente di verificare la sussistenza, in positivo o negativo, dei requisiti di interesse culturale sull’impianto esistente, senza attendere il 2025, anno in cui la struttura del secondo anello raggiungerà i 70 anni di vita, facendo quindi scattare l’obbligo di verifica dell’interesse culturale". E ancora: "L’urgenza deriva dalla necessità delle squadre di poter procedere nell’iter per la realizzazione del nuovo impianto; dal canto suo il Comune ritiene di dover evitare la presenza di due stadi adiacenti e funzionanti, non ritenendo ciò gestibile per il conseguente impatto su traffico, inquinamento acustico e sicurezza. E per la vita delle famiglie residenti nel quartiere".

La nota congiunta si conclude così: "A base di tutto ciò l’auspicio di tutti è l’avere in tempi brevi una risposta definitiva". Carpani, dunque, si è detta disponibile a pronunciarsi prima del 2025 sul vincolo sul secondo anello. Probabilmente un giudizio informale, perché la stessa soprintendente, lo scorso 1° marzo, dopo un primo incontro con Sala, spiegava che per fissare un eventuale vincolo "bisogna aspettare che maturi il requisito di legge. Non si può fare prima, altrimenti sarebbe un abuso d’ufficio. Nel momento in cui maturerà il requisito di legge dei 70 anni, si valuterà".