MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Nuovo San Siro, interesse pubblico in Giunta. Il nodo resta il Meazza

Club scettici sul riutilizzo. Il sindaco: "Venerdì la delibera, via al gruppo di lavoro per il confronto con Milan e Inter"

Il dibattito sul futuro dello stadio di Milano sta coinvolgendo non solo i tifosi

Milano, 3 novembre 2019 - Meazza o non Meazza? Questo è il problema. Ancor prima che parta la vera e propria trattativa tra Comune, da una parte, e Milan e Inter, dall’altra, sul progetto del nuovo stadio a San Siro, è ormai chiaro che il principale nodo da sciogliere per trovare una soluzione condivisa riguarda proprio il futuro dell’attuale impianto. Il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che spinge per non abbattere e riutilizzare il Meazza, il sindaco Giuseppe Sala ha suggerito una soluzione mista tra vocazione sportiva e commerciale. Ma Milan e Inter continuano a pensare che la tutela dello stadio potrebbe rendere anti-economica l’operazione da 1,2 miliardi che prevede la costruzione di un nuovo impianto nell’attuale parcheggio di San Siro e la realizzazione di un distretto multifunzionale nell’area limitrofa, quella dove attualmente c’è il Meazza. Di più. Alcuni boatos sostengono che se il Comune non cederà sull’opzione della rifunzionalizzazione dello stadio, i club potrebbero fare un passo indietro sull’area di San Siro e pensare seriamente di traslocare nei terreni ex Falck a Sesto San Giovanni. Solo indiscrezioni, almeno per ora, ma insistenti.

Il sindaco Giuseppe Sala, intanto, fissa il prossimo passaggio sul caso San Siro per Palazzo Marino, cioè l’approvazione da parte della Giunta comunale della delibera che riconoscerà «l’interesse pubblico» al progetto rossonerazzurro: «Intendo far passare la delibera in Giunta venerdì, per mettere un gruppo di lavoro in condizione di iniziare le attività con le società. L’ordine del giorno del Consiglio comunale è stato preciso: da un lato apre, dall’altro mette dei limiti. A questo punto bisogna mettersi a discutere». La delibera dell’esecutivo ingloberà tutti e 16 i paletti fissati dall’aula, dalla tutela del Meazza alla riduzione delle volumetrie all’aumento del verde nell’area? Sala risponde che dà tutto ciò «per scontato», ma sottolinea che il vero tema è un altro: «Mettere al lavoro assessori e strutture tecniche del Comune in vista dell’incontro con i club. Sì, perché ci sono aspetti della questione, dalla legge sugli stadi ai vincoli che pone il Consiglio fino al Pgt, che sono molto tecnici». Il messaggio del primo cittadino è chiaro: bisogna passare a una discussione di merito sul progetto, lasciandosi alle spalle un generico dibattito sui rendering del nuovo stadio o su ipotesi astratte sul riutilizzo del Meazza.

Le indiscrezioni su una possibile vendita del Milan al gruppo Louis Vuitton non preoccupano più di tanto il sindaco: «È chiaro a tutti che il Milan in prospettiva sarà in vendita, perché è posseduto da un fondo di private equity. Ed è altrettanto chiaro che poter contare su un progetto di uno stadio valorizzato crea valore per la società. Credo che la questione sia trovare un giusto compromesso tra il legittimo interesse delle società e la tutela dell’interesse pubblico». I residenti contrari al nuovo stadio, nel frattempo, continuano la loro battaglia per salvare l’attuale impianto e annunciano per sabato prossimo alle 10 una «visita guidata alle bellezze della zona»: dalle scuderie al cavallo di Leonardo fino, naturalmente, allo stadio Meazza, la «Scala del calcio».