MAURIZIO
Cronaca

San Nazaro in Brolo, tra medioevo e lo storico take away indiano

Il giornalista Maurizio Cucchi esplora la suggestiva piazzetta di San Nazaro in Brolo, ammirando la basilica e le botteghe circostanti. Conclude la visita con un caffè ristoratore e si dirige alla fermata dell'autobus per il ritorno.

Cucchi

Da corso di Porta Romana, eccomi in una deliziosa piazzetta, insolita e accogliente: San Nazaro in Brolo, dov’è la basilica dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore. È molto antica, anzi, come indicano le guide, mi trovo di fronte proprio alla più antica chiesa a croce latina dell’arte occidentale. Ma arrivo in ora di chiusura e così devo rinviare ad altro giorno una nuova visita. Intanto ne contemplo compiaciuto la facciata, dicendo, appunto, arrivederci, ben sapendo che lì era il Broletto Vecchio (detto anche Brolo dell’Arcivescovo o di Sant’Ambrogio), sede del governo cittadino, e il pensiero mi va per un istante al medioevo… Vengo subito distratto nella mia curiosità dal resto della piazza, meno nobile, ma vivace, con le botteghe di vario genere che lì si aprono.

Ecco allora, sull’angolo del corso, una vetrina di Avirex “Civilian & Military Tailors“ e proprio accanto di Shahlimar, cibi indiani… Mi sposto sul fianco della basilica, dov’è una bella casa giallina con verdi contorni vegetali attorno a un negozio dì parrucchiere, mentre sotto altri alberi, più o meno nel mezzo della piazzetta, si erge una statua, ricoperta alla sommità di fronde: è l’imponente monumento cinquecentesco al vescovo Sant’Ulderico, vissuto tra IX e X secolo e che un tempo era collocato di fronte alla chiesa, alla cui base vedo gente seduta in chiacchiere o spuntini. Mi avvicino allora all’edicola, che fortunatamente è aperta, e al bar del pasticciere Panarello. Praticamente sono tornato in corso di Porta Romana, che in un tempo remoto si chiamava Via Porticata. Mi concedo un buon caffè ristoratore e poi riprendo il mio cammino, passando davanti alla storica farmacia Foglia, dove sempre spiccano, là in alto, i celebri medaglioni con le immagini di scienziati: Franklin Volta Spallanzani, Linneo, Davy, Lavoisier, Guy Lussac. E così, appagato da una serie di impressioni còlte in così breve spazio, mi avvio alla fermata dell’autobus 94 per un pacifico ritorno.