
di Annamaria Lazzari
Una vita attiva, integrata e autonoma passa attraverso la conoscenza di un mestiere. Lo sanno bene i ragazzi fragili che frequentano il Centro San Giusto Formazione e Lavoro gestito dal Comune. Ogni anno sono un centinaio i maggiorenni, con qualche forma di disabilità, che si iscrivono ai percorsi professionalizzanti in ambiti come ristorazione, giardinaggio, artigianato, sartoria. La formazione adesso passerà anche nei nuovi laboratori dedicati ai "segreti" della cucina, appena rinnovati con risorse europee. L’investimento è stato di oltre 100mila euro con risorse del piano Pon Metro. "I più fragili attraverso il lavoro hanno una possibilità di riscatto in più. L’ambito della ristorazione in questo momento vede una crescita di domanda molto forte. Speriamo che molti ragazzi possano trovare uno sbocco lavorativo prestissimo", ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, all’inaugurazione degli spazi di via San Giusto.
Nel laboratorio i frequentanti impareranno l’alfa e l’omega della cucina: dal lavaggio delle verdure alla cottura dei piatti. Per l’assessora alle Politiche per il lavoro Cristina Tajani il laboratorio è "un fiore all’occhiello di una struttura formativa che nel corso di questi anni ha saputo elaborare un modello originale di formazione e inserimento lavorativo, fondato sulla stretta interconnessione tra sistema d’impresa e servizi sociali". In via San Giusto, per dirla in altri termini, non ci sono corsi "fuffa": "Qui si impara un lavoro per davvero. Abbiamo laboratori che mirano allo sviluppo di abilità manuali e altri più specialistici", spiega Raffaella Restelli, responsabile del Centro San Giusto che è sia centro formativo che Sportello Lavoro. "Insegniamo anche l’importanza del lavoro di gruppo e dell’organizzazione. L’obiettivo è il raggiungimento dell’autonomia", aggiunge Alessandra Ligrenzi, docente di giardinaggio. La "formazione di base" è un percorso biennale su competenze personali, sociali e lavorative trasversali, quella di specializzazione è un ulteriore anno focalizzato su un preciso ambito professionale, come ristorazione, sartoria o falegnameria, con stage. Sono attivi poi altri corsi di durata variabile (50, 100 e 200 ore). I piani formativi sono personalizzati e in sinergia con enti e imprese. Così i tirocini non si accumulano sul curriculum "ad infinitum" ma si trasformano, per il 98%, in contratti di lavoro stabili. Al termine dell’inaugurazione il ministro Orlando ha incontrato il sindaco Sala, poi il governatore Fontana e l’assessore regionale Melania Rizzoli. Al centro la ripresa e l’emergenza occupazionale. "Milano rappresenta un test importante per tutto il Paese – spiega Sala – si è parlato anche di Recovery Plan e di impiego delle risorse che saranno messe a disposizione per progetti destinati a creare nuovi posti di lavoro e non utilizzati come semplici sussidi". E Fontana sottolinea la collaborazione con il Governo per "definire al meglio le politiche attive del lavoro".