
Pillitteri Questa volta non ci occupiamo di sovraindebitamento personale (quello che la legge definisce del “consumatore”) ma di quello “aziendale”. La...
PillitteriQuesta volta non ci occupiamo di sovraindebitamento personale (quello che la legge definisce del “consumatore”) ma di quello “aziendale”. La normativa, infatti, non solo mira a porre rimedio a situazioni debitorie senza vie d’uscita per le famiglie. Ma anche a consentire la prosecuzione dell’attività, a realtà produttive che hanno irrimediabilmente perso il loro equilibrio finanziario. Mi scrive un lettore della provincia di Pavia. E’ un piccolo imprenditore edile. Si ritrova fortemente indebitato anche a seguito delle vicissitudini relative al bonus 110%. E sono tutti debiti garantiti da medio credito. Mi chiede se c’è un rimedio che possa consentirgli di andare avanti. Il rimedio c’è. E si chiama “concordato minore”. Ed è una procedura evidentemente mutuata dal diritto fallimentare. Di fatto è un concordato preventivo molto semplificato. E rivolto alle società “non fallibili” ovvero con dimensione e bilanci che non le rendano suscettibili di fallimento. Nel nostro caso questo requisito c’è (attivo patrimoniale inferiore al milione, ricavi annui inferiori a 200.000 € , debiti inferiori a 500.000 €). Purtroppo la sussistenza di garanzie che interessano tutti i debiti è un problema. Si tratta, infatti, di creditori che non possono esprimere il voto (50% più uno) cui è subordinata l’approvazione del concordato. Perché si presume che il loro credito, in quanto garantito, potrà essere escusso per la totalità. Esiste una via per uscire dal “cul de sac”: Ma è molto impervia. Si tratta di dimostrare che la proposta concordataria è migliorativa rispetto a quanto possano ottenere azionando la garanzia. E non sempre è possibile. Nel caso del lettore dovrei approfondire molti aspetti prima di dare un responso. All’impronta posso solo dire, prendendola dall’alpinismo, che siamo di fronte a un quarto grado superiore.La rubrica va in vacanzaCi si rivede a settembreMa continuate a scrivere a:avvocatorispondi@gmail.com