ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

San Giuliano cresce. "È giovane e piace"

È la città più popolosa del Sud-Est con 390 nascite l’anno: 1.740 persone l’hanno scelta nonostante il Covid

di Alessandra Zanardi

Una città giovane, che nell’ultimo decennio ha visto mediamente la nascita di 390 bambini all’anno e che, stando ai numeri, si è rivelata attrattiva anche nell’anno del Covid, quando 1740 persone vi si sono trasferite, contro i 1311 cittadini che sono emigrati altrove. È questa la fotografia di San Giuliano, che con quasi 40 mila abitanti è il Comune più popoloso del Sud-Est Milanese.

Un trend demografico positivo, dunque, anche se non manca qualche scricchiolìo. Dal 2010 al 2018 il saldo naturale, ovvero il rapporto tra nascite e decessi, pur mantenendosi positivo, è andato via via a decrescere, passando da +192 nel 2010 a +49, otto anni dopo. E se nel 2020, anno del Covid, il saldo è andato sotto di 75 unità, con 350 bambini venuti al mondo contro 425 persone decedute, già nel 2019 la cifra aveva fatto registrare per la prima volta un segno meno (-19). Positivo, invece, il saldo migratorio interno alla città, ovvero il rapporto tra chi è approdato a San Giuliano e chi è andato via. Complice anche il costo delle case, più basso rispetto a quello di contesti vicini come San Donato e Santa Giulia, pure nell’anno della pandemia non sono mancati i nuovi arrivi: 951 provenienti dalla provincia di Milano, 75 da quella di Lodi e 389 da altri comuni italiani, ai quali si sono aggiunti gli stranieri, specie quelli (221) provenienti dai Paesi extra europei. Dati che, nel complesso, hanno bilanciato e superato le "migrazioni" verso altre realtà geografiche. Ma come leggere queste cifre? L’hinterland milanese resta competitivo in termini di attrattività?

"Chi sceglie la periferia lo fa se sussistono determinate condizioni: ormai si rifugge dai quartieri dormitorio e si cercano realtà che possano garantire una buona qualità di vita attraverso quartieri residenziali, aree verdi, centri per l’infanzia. Il costo delle case resta un fattore importante, ma a corredo ci vogliono i servizi, a partire da quelli di trasporto - spiega il demografo Alessandro Rosina, docente alla Cattolica di Milano -. Asili, scuole e ludoteche non devono essere solo spazi fisici, ma attività calibrate alle reali esigenze dei cittadini, con flessibilità di orario". Anche eventi culturali e di aggregazione concorrono alla miscela virtuosa: "Quello che si cerca - conferma l’esperto - non è solo un posto dove abitare, ma un tessuto più ampio, dove costruire un’identità, un senso di appartenenza".

Con un’età media di 42,7 anni e un indice di vecchiaia sotto la media italiana e lombarda (sono i dati dell’ultimo annuario statistico del Comune), San Giuliano si posiziona al terzo posto, dopo Mediglia e Locate Triulzi, nella classifica dei comuni più giovani del Sud Milano. Ad abbassare l’età media contribuiscono, e non poco, gli stranieri, che costituiscono il 18% dei residenti e tra i quali la categoria più rappresentata è quella compresa fra i 30 e i 34 anni. Al contrario, se si esamina la popolazione non straniera si nota che il numero degli anziani è in aumento.

"La nostra amministrazione ha lavorato, e sta lavorando, a un perfezionamento e un potenziamento dei servizi - sociali, educativi e ludici -, affinché San Giuliano possa essere sempre più una città a misura di giovani e famiglie", chiosa l’assessore ai servizi demografici Nicole Marnini.