
San Donato futura città del Milan? La partita (per lo stadio) continua
di Alessandra Zanardi
Costruire il nuovo stadio del Milan a San Donato, nell’area San Francesco? Le trattative proseguono. Risale a venerdì l’incontro, il terzo in poco più di due mesi, fra il Comune, i rappresentanti del club rossonero e quelli di Sportlifecity, società alla quale fa capo il progetto che prevede di costruire, su una parte dei 300mila metri quadrati dell’ex terreno agricolo San Francesco, un palazzetto dello sport da oltre 20mila posti, un liceo sportivo e delle attività commerciali. Il Milan potrebbe inserirsi in questo iter già avviato (il programma Sportlifecity, non ancora decollato, è stato approvato dal Comune di San Donato nel 2021), decidendo di acquisire l’area e portando avanti le pratiche del caso, all’interno di un sito che ha già una vocazione sportiva. Attualmente il terreno, intercluso tra le tangenziali e l’autostrada, a poca distanza dalla linee ferroviaria, è di proprietà di Asio con diritto di prelazione da parte di Sportlifecity.
"Posto che l’interesse del Milan per la nostra città è reale, per ora si ragiona in un contesto dove non si è ancora chiusa la partita con Milano per un’eventuale ristrutturazione di San Siro. Un’altra opzione per la società di calcio è rappresentata da Sesto San Giovanni - afferma Massimiliano Mistretta, assessore di San Donato con delega ai Lavori pubblici, presente all’incontro dei giorni scorsi -. Ci siamo resi disponibili a valutare un progetto dello stadio nella sua completezza, ossia comprensivo della riorganizzazione viabilistica, delle compensazioni ambientali e delle contropartite a beneficio della città". "Qualora l’iter dovesse proseguire - continua l’assessore -, si procederà con un adeguato coinvolgimento della cittadinanza". Dopo essere stata identificata per decenni come "figlia" di mamma Eni, San Donato potrebbe in futuro connotarsi come la città del Milan, segnando così una nuova pagina del proprio sviluppo e della propria storia.
Una prospettiva allettante in termini d’immagine e indotto, ma non priva di ricadute sul fronte viabilistico e ambientale. Il tema è centrale e sta suscitando un notevole dibattito da parte di contrari e favorevoli. Negli ultimi mesi è stato, in particolare, il fronte del "no" a mobilitarsi, anche attraverso una manifestazione di piazza e un’assemblea pubblica, per ribadire i rischi legati a un eccessivo consumo di suolo. Qualcuno ha lanciato l’idea di preservare l’area San Francesco per realizzarvi un bosco urbano, ma Mistretta taglia corto: "Non è previsto. L’alternativa allo stadio è il progetto Sportlifecity".