Case occupate, alta tensione. Blitz leghista in via Crespi Salvini di nuovo contestato

"In questo palazzo quasi tutti abusivi, vanno sgomberati". Il lumbard mostra il dito medio agli Antagonisti.

STRISCIONE Gli Antagonisti hanno accolto così Matteo Salvini

STRISCIONE Gli Antagonisti hanno accolto così Matteo Salvini

Milano, 27 marzo 2015 - Gli antagonisti dei centri sociali lo inseguono e lo contestano con insulti e grida e il segretario della Lega Matteo Salvini per tutta risposta mostra loro il dito medio dal finestrino dell’auto mentre se ne va. Alta tensione ieri mattina in via Pietro Crespi 10, poco distante da via Padova, periferia nord della città. Il leader del Carroccio e aspirante primo cittadino si è recato lì per effettuare un sopralluogo in uno stabile privato in cui sono presenti molti occupanti abusivi. «A Milano ci vuole ordine e sicurezza, gli abusivi vanno sgomberati ed espulsi», sottolinea Salvini, pronto a battere sul tasto dell’emergenza criminalità da qui alle elezioni comunali fissate nella primavera del 2016. La corsa è ancora lunga, ma la tensione è già alta. Nelle ultime settimane non è la prima volta che il segretario lumbard viene contestato dai centri sociali. È successo anche poco più di un mese fa, il 20 febbraio, quando Salvini è entrato nel campo rom di Negrotto. Il «corpo a corpo» tra leghisti e antagonisti rischia di diventare una costante dei prossimi mesi.

SALVINI ieri è riuscito a visitare uno dei cinque piani del palazzo di via Crespi. Degrado, lamentele degli inquilini regolari, ma anche critiche al blitz leghista all’interno dello stabile: quattro rappresentanti di un comitato di quartiere hanno contestato la «passerella leghista» con lo striscione «Via Padova è sempre antirazzista». Ma la tensione è aumentata quando Salvini ha lasciato lo stabile. Ad attenderlo c’era una ventina di antagonisti. Rumorosa la loro contestazione: «Vattene», «razzista», «non ti vergogni?». Il segretario lumbard, affiancato da alcuni dirigenti del Carroccio tra cui il segretario provinciale Igor Iezzi e il capogruppo in Comune Alessandro Morelli, è stato costretto a raggiungere la macchina scortato dai poliziotti. Nel breve tragitto fino all’auto, Salvini ha mandato baci con la mano ai contestatori e poi, dialogando con gli agenti, ha detto «questi fermateli qui, mi sono rotto i c...». Non è finita. Una volta entrato in macchina, il leader della Lega ha tirato fuori il braccio dal finestrino e ha mostrato il dito medio ai contestatori. Il lumbard Iezzi si chiede: «Pisapia e il Pd non prendono le distanze dai violenti?». Negli stesso minuti il sindaco, a margine della cerimonia di consegna della cittadinanza simbolica a 110 bambini stranieri, sottolinea che la sua presenza lì è «una risposta politica» alla Lega. Salvini, intanto, promette: «La prossima settimana tornerò in via Crespi».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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