Bergamo, l’ex finanziere e gli spari per allontanare i rapinatori: “Non chiamatemi eroe”

Domenico Scarcella, 85 anni, ha impugnato la pistola e ha premuto il grilletto, ferendo di striscio uno dei banditi: “Gli ho detto di prendere il borsello, ma non si sono fermati. Per questo ho reagito”

Domenico Scarcella, nella camera dove è stato sorpreso dai ladri (De Pascale)

Domenico Scarcella, nella camera dove è stato sorpreso dai ladri (De Pascale)

Bergamo, 29 aprile 2024 – Rivive la scena. Ci accompagna nel tour della paura andato in scena sabato sera. Ripercorre l’incubo, con una premessa: "Ho sparato (un colpo con la Smith&Wesson calibro 38 regolarmente detenuta, ndr) per far allontanare i due. Ci tengo a precisare che io da una decina di anni dormo con la pistola sotto al cuscino. Perché? Dal furto che avevo subito. In quella occasione i ladri mi avevano portato via dei quadri (valore 20mila euro, ndr). E allora mi sono difeso, avevo paura. Ma non mi sento un eroe". Il colpo esploso ha ferito di striscio al collo uno dei rapinatori.

Momenti di paura

Domenico Scarcella, 85 anni, è un maresciallo in pensione. Origini siciliane, di Palermo, ma vive a Bergamo da una vita. Sua moglie è psicoterapeuta, lui avrebbe voluto studiare giurisprudenza "e invece ho trascorso tutta la vita in Finanza". Si torna a sabato sera, quando va in scena un inaspettato tour della paura nella sua abitazione. Continua il racconto del pensionato: "Io ero a letto: saranno state le 21. Volevo vedere la partita alla televisione (giocava la Lazio, ma Domenico è atalantino dichiarato, ndr). A un certo punto mi sono proprio addormentato anche perché la sera prima non avevo chiuso occhio, ero stanco".

Dorme profondamente Domenico, ma a risvegliarlo in modo brusco è un rumore che proviene dal piano terra della loro villetta a schiera di via Longuelo, al 250. Una stradina a fondo chiuso. Zona tranquilla, delimitata da un lato dai campi da golf. Che siano arrivati da lì i due malviventi, albanesi di 27 e 26 anni, con precedenti, senza fissa dimora, arrestati per rapina aggravata? Ora sono in carcere in attesa della convalida davanti al gip. Quel rumore è provocato dal piede di porco con cui i due ladri si sono fatti largo dalla porta finestra al piano terra per entrare in casa. L’allarme a quell’ora, sono le 21, non è stato ancora inserito. La moglie di Domenico Scarcella è in un’altra stanza al piano superiore.

Le minacce degli incappucciati

I due albanesi, incappucciati, salgono nella stanza da letto, "prima mi hanno costretto ad alzarmi dal letto, poi hanno iniziato a minacciarmi: dacci i soldi, dacci i soldi. In mano avevano il piede di porco. Io ho risposto: prendete il borsello, lì ci sono i soldi (500 euro più i documenti), non ho altro. Ma loro insistevano. Era tutto buio. Avevano già messo tutto in disordine, anche i cassetti dove tengo gli assegni. Avevano già il borsello in mano".

Sale la paura, e Scarcella impugna l’arma, che ha sotto il cuscino: "Appena ho sparato sono scappati. Erano a una distanza di 80 centimetri circa. Ho sparato in alto". E mostra il segno del proiettile, vicino al soffitto della camera da letto.

I timori per la moglie

La sua conclusione è netta: "Di eroico non c’è niente. In quell’istante ho pensato che se mia moglie fosse stata al piano di sotto l’avrebbero massacrata. Che choc avrebbe vissuto? È stato scioccante, sì".

Gli autori del colpo sono stati fermati dalla polizia: uno, il ferito, poco dopo il colpo fallito, il complice domenica mattina. Ieri la Polizia scientifica ha fatto un altro sopralluogo nella villetta dell’85enne. Lo stesso Scarcella (che è assistito dall’avvocato Boni, amico di vecchia data) è andato in Questura per meglio ricostruire la dinamica dei fatti. Verrà aperto un fascicolo (pm Cocucci) e la sua posizione sarà approfondita per verificare se le lesioni possano essere scriminate dalla legittima difesa.