MONICA AUTUNNO
Cronaca

Salvata insieme al suo bambino Il compagno la pesta e la minaccia Portata in ospedale, partorisce

L’uomo ubriaco non ha esitato a infierire sulla giovane benché fosse incinta di nove mesi. I carabinieri l’hanno sorpreso con un coltello ancora puntato alla gola e l’hanno disarmato.

Salvata insieme al suo bambino Il compagno la pesta e la minaccia Portata in ospedale, partorisce

di Monica Autunno

Una delle prime foto di Samuele è nella stanza dell’ospedale, in braccio a due donne carabiniere. Lo guardano con tenerezza, e una delle due stringe fra le mani un mazzo di fiori bianchi e rose gialle. Il regalo per la neo mamma. Che è passata nel giro di poche ore dall’angoscia di morte alla gioia più grande. La donna, una salvadoregna di 33 anni, già madre di un’altra bambina, è stata salvata l’altro giorno proprio dai carabinieri di Carugate dalla furia violenta del marito. Che aveva infierito su di lei, incinta al nono mese, con calci e pugni, e quando i militari hanno fatto irruzione in casa le stava puntando un coltello da cucina alla gola. L’uomo è in carcere a Monza, la donna, livida e contusa, è stata medicata dopo il fatto in ospedale. Qui, poche ore dopo, è nato il bambino.

A chiamare terrorizzata il 112 è stata proprio la signora. Il marito, un connazionale di 39 anni, disoccupato e irregolare, era una furia. Ubriaco e in stato confusionale, assolutamente senza una ragione, poco prima si era accanito su di lei, colpendola con calci e pugni, sferrati anche in presenza della loro bambina nonostante la pancia al nono mese. Non contento, la stava minacciando con un coltello da cucina. Immediata la corsa della pattuglia dei carabinieri, giunti nell’appartamento, forse, appena in tempo. L’uomo, sempre fuori di sè, serrava con un braccio il collo della moglie, puntandole ancora il coltello alla gola. In pochi istanti l’uomo è stato disarmato e bloccato. Per lui, poco più tardi, si sono aperte le porte del carcere di Monza, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Intanto la donna, a fine gravidanza, con ematomi e contusioni su tutto il corpo, veniva trasportata al pronto soccorso del San Raffaele, per le medicazioni del caso e un controllo da parte dei sanitari. Trasporto in codice verde. Ma nel giro di poche ore, complice probabilmente anche la drammatica esperienza appena vissuta, il parto si è messo in moto. Samuele è nato in serata e poco dopo ha ricevuto la visita di chi ha salvato la vita di sua madre. E forse anche la sua.

Per i carabinieri di Carugate il secondo salvataggio al cardiopalma in pochi giorni. Solo il 26 marzo (e in realtà i due episodi si sono consumati quasi in concomitanza) avevano rintracciato a Pessano con Bornago un 69enne che era uscito di casa annunciando in un biglietto il suicidio e si era tagliato poco dopo la gola in un campo. Rintracciato l’uomo nel giro di brevissimo tempo grazie alla localizzazione del cellulare, lo avevano soccorso e avevano provveduto a tamponare la ferita sino all’arrivo dei soccorritori e dell’elisoccorso.