BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Saluto romano e cori da stadio: bufera sulla libreria Altaforte

A Cernusco la presentazione di Viking si trasforma in un capannello improvvisato di gente

di Barbara Calderola

Il braccio destro alzato nel saluto romano e cori da stadio in via Pontida. Nuova bufera sulla libreria Altaforte, a Cernusco. La presentazione di Viking, il volume sugli ultras bianconeri della Juventus, si trasforma in un capannello improvvisato che non sfugge ai passanti e la fotografia fa il giro del Web. Il Comune reagisce. Ieri, il sindaco Ermanno Zacchetti ha scritto una lettera in prefettura contro il blitz, la missiva è stata spedita per conoscenza anche ai carabinieri e in questura: "Fatti preoccupanti, lontani dai nostri valori democratici".

Succede a tre settimane dall’apertura del nuovo quartier generale di Francesco Polacchi in città, il 34enne ex dirigente del Fronte Studentesco, vicino a Casa Pound che ha pubblicato una biografia di Matteo Salvini, due anni fa escluso dal Salone del libro di Torino per le sue idee di estrema destra. Villa Greppi che in questi mesi ha continuato a promuovere principi antifascisti a fianco di Anpi passa all’azione nel giorno in cui in aula sbarca l’ordine del giorno - bipartisan - che chiede una stretta su manifestazioni non autorizzate e uso degli spazi pubblici senza mai nominare direttamente l’editore sovranista:

"Da anni - recita il documento - è in corso il tentativo di forze politiche che si rifanno espressamente al fascismo di insediarsi in Martesana e in particolare a Cernusco", "per questo chiediamo che l’amministrazione si rivolga alla magistratura davanti a palesi violazioni di legge", dicono maggioranza e opposizione. L’episodio ha spinto il sindaco ad agire ancora prima che il documento venisse approvato. A novembre, contro l’apertura della libreria sotto la sigla di Martesana Libera hanno sfilato le forze che temono che l’attività di Polacchi sia "un cavallo di Troia". Fra loro anche l’Anpi provinciale: "Altaforte pubblica la rivista Primato nazionale, denigratrice della Resistenza. Bisogna ribadire che la cultura è uno strumento di formazione responsabile e civile, è un luogo di libertà attraverso cui sviluppiamo la capacità di leggere la storia e i nostri tempi".