STEFANIA CONSENTI
Cronaca

La "fabbrica" dei sogni diventati realtà : Salone Satellite celebra 20 anni di genio

La mostra antologica con oggetti iconici in via Procaccini

Oltre 500 oggetti creati dai migliori talenti nel mondo esposti alla Fabbrica del Vapore

Milano, 5 aprile 2017 - Dal tavolino del giapponese Nendo realizzato da De Padova nel 2004 sino alla lampada da sospensione di Johan Lindsten per Cappellini, 2012. Un tuffo nel passato, è come se si riavvolgesse il nastro del tempo. Varchi l’ingresso della Fabbrica del Vapore, e ti trovi davanti ad una grande mostra di forte impatto, iconica, come tutti gli oggetti d’altronde qui esposti, curata da Beppe Finessi, e allestita da Ricardo Bello Dias. Raccontano la storia del Salone Satellite, 20 anni di creatività, una «storia nella storia» del Salone del Mobile, un’antologia di pezzi, dei più talentuosi designer, entrati in produzione con marchi prestigiosi. Marva Griffin, l’anima, la fondatrice del Salone Satelline, osserva, ogni singolo pezzo dei suoi creativi. Ha gli occhi lucidi, è commossa: «Sono sempre più una mamma, ne ho visti passare diecimila in vent’anni e molti sono riusciti a realizzare il sogno che avevano, vedere un proprio pezzo messo in produzione».

Come Carlo Contin, «artigiano» brianzolo che con il suo portafrutta pieghevole in legno realizzato dal Moma di New York ha visto di colpo cambiare la sua vita. E che quando ricorda le sue peripezie per farsi realizzare quel portafrutta ancora non ci crede di essere riuscito a realizzare il sogno di una vita. Fare il creativo. La mostra di Finessi, legatissimo a Marva pure lui ( e Marva ricambia), è una sorta di capitolo due di quella fatta nel 2007, intitolata Avverati. «Rileggere i vent’anni del SaloneSatellite - non si stanca di ripetere Finessi - vuol dire incontrare molti dei protagonisti del design di oggi, che proprio al SaloneSatellite sono nati e cresciuti. E che qui hanno trovato il primo momento di ascolto e confronto. Emoziona rivedere la qualità del loro lavoro, ma impressiona considerare anche il loro numero: sono più di 100 gli autori che si sono affermati e sono oggi progettisti riconosciuti per la loro autorialità, personalità e originalità». «Non smetterò mai di dire ai miei ragazzi di continuare a credere nelle loro intuizioni», insiste Marva Griffin. La mostra resterà aperta da oggi sino al 25 aprile (orario 10-22 fino al 9 e poi dal 10-19) alla Fabbrica del Vapore in via Procaccini.

I pezzi sono stati scelti e suddivisi in tre categorie a seconda del protgetto creativo di base, quindi fra innovazione, sperimentazione costruttiva e valenza scultorea o decorativa. Un modo che orienta anche il visitatore a digiugno di design, tanto è la bellezza di questi iconici oggetti a guidare la visita, in questo spazio appropriato. Dal Salone Satellite ne sono usciti di creativi che hanno fatto strada, come ad esempio Patrick Jouin che ha iniziativo come assistente di Philppe Stark, Matali Crasset, Lorenzo Damiani e altri. Francisco Gomez Paz, designer argentino, che ha creato la lampada da terra Nothing progettata per Luceplan nell’arco di tre anni e dopo circa 130 bozze, è passato pure lui dal Salone Satellite. Abbraccia Marva Griffin e con lei si commuove a ricordare gli esordi. «Senza Marva tutto questo non sarebbe accaduto - rievoca - ha inventato un sistema che può fare scuola anche in altri settori. È stato un incubatore importante per l’Italia».

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