Ora Sala riabilita Bettino Craxi: "Ma occorre il consenso"

Il sindaco: arriverà il momento di un riconoscimento politico per l’ex premier. Al Monumentale celebrati i 90 anni dalla morte dell’ex leader socialista Turati

Il sindaco Giuseppe Sala ieri mattina al Monumentale per ricordare Filippo Turati

Il sindaco Giuseppe Sala ieri mattina al Monumentale per ricordare Filippo Turati

Milano - I 90 anni dalla morte dell’ex leader socialista Filippo Turati, celebrati ieri mattina al Cimitero Monumentale, riaprono il caso Bettino Craxi. Milano non ha ancora attribuito nessun riconoscimento politico all’ex premier ed ex leader socialista, morto il 19 gennaio 2020 ad Hammamet, in Tunisia: da latitante, secondo la legge italiana e i detrattori, in esilio, secondo i simpatizzanti del Garofano ma non solo.

Davanti alla tomba di Turati e della compagna Anna Kuliscioff, che riposano insieme, la domanda sorge spontanea: arriverà un momento in cui Milano darà un riconoscimento politico a Bettino Craxi? "Io credo che debba arrivare e debba essere una cosa voluta dalla cittadinanza – risponde il sindaco Giuseppe Sala, presente alla cerimonia al Monumentale –. È stato sbagliato rimuovere la parola socialismo dal nostro vocabolario di uso corrente. Nel mondo ci sono istanze soprattutto tra i giovani per la trasformazione ambientale e per il socialismo. Spero che arrivi (il momento del riconoscimento a Craxi, ndr ). Io non sono mai stato contrario, voglio solo che arrivi attraverso un consenso e che non sia una forzatura".

Trent’anni dopo l’inizio di Tangentopoli, scadenza ricordata lo scorso 17 febbraio, il giorno dell’arresto di Mario Chiesa nel 1992, ci si chiede anche se qualcosa sia cambiato nel rapporto tra i politici e la corruzioni e nella comprensione di quanto accaduto ai tempi dell’inchiesta Mani Pulite. Sala è convinto che qualcosa sia mutato: "A chi dice che alla fine non è cambiato niente io rispondo: credo che non sia così. Le cose sono migliorate. Non vedo la situazione di trent’anni fa nella politica e nella relazione tra pubblico e privato. Dopodiché ci sono anche gli eccessi. Prima i partiti si finanziavano in certi modi: non mi riferiscono solamente ai socialisti, era un metodo di uso comune".

"Adesso i partiti devono vivacchiare. Prima o poi – ma non mi pare questo il momento – bisognerà affrontare la questione del finanziamento pubblico ai partiti". La riflessione non si ferma qui, almeno per ora. Due anni fa, quando cadeva il ventennale della morte di Craxi, Sala provò ad avviare un confronto in Consiglio comunale e una parte della maggioranza di centrosinistra ipotizzò di collocare una targa per ricordare ufficialmente il politico socialista di fronte alla sua casa milanese, in via Foppa 5, in zona Solari. Il confronto nell’aula di Palazzo Marino ci fu, ma le posizioni rimasero distinte e distanti tra favorevoli e contrari alla targa. Non c’era l’ampio consenso che il sindaco è tornato a invocare ieri. Il caso Craxi resta aperto.

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