GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Sala nel mirino di FdI e Lega

"Sia responsabile, deve dimettersi". Attacchi anche da 5Stelle e Avs. .

"Sia responsabile, deve dimettersi". Attacchi anche da 5Stelle e Avs. .

"Sia responsabile, deve dimettersi". Attacchi anche da 5Stelle e Avs. .

Giuseppe Sala dirama una nota solo alle otto di sera: "Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l’amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata – fa sapere il sindaco di Milano –. Da diversi mesi l’amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di riorganizzazione e assunto nuovi provvedimenti; gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso. Nel contempo l’assessore Giancarlo Tancredi (il titolare della delega alla Rigenerazione Urbana sul quale pende la richiesta di arresto della procura ndr) si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere iniziative". Una nota diramata dopo un’ora di confronto con lo stesso Tancredi nel chiuso delle stanze di Palazzo Marino. Sala e il suo assessore, alla fine, decidono di far quadrato, di riservarsi di studiare eventuali altre decisioni e mosse nei prossimi giorni.

Tutt’intorno alla giunta e al centrosinistra milanese piovono, invece, dichiarazioni e richieste, esplicite e no, di dimissioni. Da destra, ma pure da Movimento 5 Stelle (M5S) e Alleanza Verdi Sinistra (AVS). Se a livello nazionale Fratelli d’Italia e Forza Italia mantengono una linea garantista, a livello cittadino chiedono, invece, le dimissioni di sindaco e assessore. "Non sono mai lieto quando qualcuno viene arrestato, tuttavia è giusto che la strada della giustizia sia libera" commenta Ignazio La Russa, presidente del Senato. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, preferisce soffermarsi su quelli che ritiene essere gli effetti positivi della svolta da lui voluta: "Prima della mia riforma queste persone sarebbero in carcere e successivamente verrebbero interrogate. Ora abbiamo invertito i ruoli per enfatizzare la presunzione di innocenza. Prima ti interrogo poi, se questo interrogatorio non mi convince, faccio scattare la custodia cautelare".

"Sono dell’idea che bisogna essere garantisti sempre, non solo quando le cose riguardano casa propria – spiega Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia –. La riforma della giustizia la stiamo facendo per questo. Le considerazioni politiche sono altra cosa e a Milano – precisa – bisogna cambiare". Tutt’altro tono, come detto, in città: "Alla luce dei gravi sviluppi giudiziari che coinvolgono un assessore in carica, riteniamo non più rinviabile un atto di responsabilità politica. Milano ha bisogno di trasparenza, legalità e di una guida amministrativa che non fugga di fronte alle proprie responsabilità – rimarcano Simone Orlandi, coordinatore cittadino di FdI e la sua vice Debora Dell’Acqua –. Domani (oggi ndr) in Consiglio comunale chiederemo le dimissioni del sindaco". La Lega attacca sia a livello nazionale che locale.

Il vicepremier Matteo Salvini esprime "sconcerto e forte preoccupazione per la gestione della Giunta comunale che sta frenando lo sviluppo della città da troppo tempo". Il sottosegretario Alessandro Morelli sentenzia: "Una stagione si è chiusa". "A Milano regna il caos: tra inchieste giudiziarie e paralisi amministrativa, la Giunta Sala ha bloccato la città" insiste Alessandro Corbetta, capogruppo leghista in Regione. Poi il fuoco ’amico’. "Quando si tratta di legalità ed etica pubblica, noi non volgiamo mai la testa dall’altra parte e non guardiamo in faccia nessuno. No alla logica dei due pesi e due misure – attacca Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle –. A Milano abbiamo detto quello che correva sulla bocca di tutti, che sui progetti sull’edilizia c’era opacità, una situazione torbida che adesso sta venendo fuori. Con il Salva Milano abbiamo fatto una battaglia per dire che non si può gestire una città consentendo a speculatori e affaristi di arricchire le proprie tasche a scapito della tutela dell’ambiente e del benessere di tutti".

Infine Angelo Bonelli, coportavoce di AVS: "Per noi è una questione politica. Non eravamo contrari al Salva Milano per motivi ideologici, ma ritenevamo che Milano abbia l’urgenza di cambiare le proprie politiche urbanistiche. L’inchiesta lo dimostra".